Unicredit, nuove chiusure

Venerdì 20 Luglio 2018
Unicredit, nuove chiusure
TAGLI ALLO SPORTELLO
PORDENONE Non basta evidentemente la cura dimagrante che il colosso bancario Unicredit aveva pianificato l'anno scorso - nell'ambito del piano nazionale dei maxi-tagli che prevedeva di chiudere circa una filiale su quattro - anche per il Friuli occidentale. Dopo avere dismesso negli ultimi mesi quattro sedi nel Pordenonese, l'istituto di credito starebbe valutando la chiusura di ulteriori due filiali. Nel frattempo proseguono le fuoriuscite soft, cioé attraverso il fondo esuberi che è l'ammortizzatore sociale dei dipendenti bancari, di circa cinquanta dipendenti. Il piano dei licenziamenti, partito nel dicembre 2017, terminerà alla fine dei 2019. Ma a preoccupare il sindacato dei bancari di Unicredit - sulla base di alcune indiscrezioni filtrate a livello nazionale - è il fatto che nella rete degli sportelli Unicredit nel Friuli occidentale non sarebbero in arrivo nuovi assunti. Il piano prevede circa 1.300 assunzioni di giovani a livello nazionale proprio per fare fronte alla valanga di uscite.
IL PIANO LOCALE
Nei mesi scorsi il vertice del gruppo bancario ha dato attuazione alle chiusure previste nei diversi territori. Nel Friuli occidentale, fino a prima della riorganizzazione, il gruppo contava venti sportelli. Si sono abbassate le serrande delle sedi Brugnera, Pasiano, Travesio e Pordenone (viale Dante). Una riduzione che probabilmente dovrà continuare: entro l'anno potrebbero essere chiuse altre due sedi bancarie del gruppo. Filiali che non sarebbero state ancora individuate visto che il vertice dell'istituto non ha chiuso l'osservazione della rete basata su una serie di parametri. Sul fronte del personale non ci sarebbero discostamenti rispetto alle previsioni del piano: una cinquantina gli esuberi individuati, sui circa duecento dipendenti di Unincredit sul territorio.
LO SCIVOLO
Una parte degli addetti ha già usufruito dello scivolo previsto dal fondo esuberi (potranno aderire i dipendenti che raggiungeranno i requisiti per la pensione entro il 2023) altri lo faranno gradualmente tra quest'anno il 2019. Cattive notizie, invece sul versante delle nuove assunzioni pure previste a livello nazionale: il territorio risulterebbe già saturo per i criteri adottati dal vertice e quindi non è previsto l'arrivo di neo-assunti. Più probabile la redistribuzione nella rete degli sportelli del personale delle filiali che saranno chiuse.
ACCORDO
Nel frattempo dal primo luglio è operativo l'accordo sindacale di gruppo che prevede una novità apri-pista anche per altri settori. I dipendenti potranno scegliere come ricevere il premio di risultato annuale previsto. Oltre al sistema di welfare (anziché denaro, buoni per l'asilo nido, buoni per libri scolastici oppure per la palestra) c'è l'opzione tempo. Gli addetti avranno la facoltà di scegliere, anziché incassare moneta sonante, tempo libero che si concretizza in cinque giorni di permesso in più rispetto a quelli già previsti. Un accordo-pilota a livello nazionale che sicuramente aprirà la strada ad altri comparti produttivi nn solo nel settore del terziario e dei servizi.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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