Turismo, meno burocrazia e più qualità

Lunedì 10 Dicembre 2018
PORDENONE
Saper valorizzare le eccellenze e gli eventi più significativi, assieme alle caratteristiche peculiari di Pordenone e del suo territorio: una realtà che, come l'intero Friuli Venezia Giulia, racchiude grandi attrattive sotto il profilo turistico, architettonico, storico, paesaggistico, ambientale e culturale. In sintesi, si tratta delle carature di un territorio vocato al turismo, che trova momenti di grande affluenza di visitatori in occasione di grandi eventi. E che fonda la sua ricettività e l'accoglienza sull'iniziativa privata, che la Regione non mancherà di assecondare, innanzitutto sburocratizzando la selva di ostacoli normativi e regolamentari, poi facilitando l'accesso ai benefici e alle forme di sostegno agli investimenti. Questi i contenuti dell'intervento dell'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, a conclusione del convegno Territorio, turismo ed eventi: Pordenone città che investe su se stessa', organizzato dal Comune, Federalberghi e Confcommercio imprese, al quale hanno partecipato gli operatori dei servizi per il turismo del capoluogo e del territorio. I lavori, a Palazzo Montereale Mantica, erano imperniati sui contenuti del rapporto della società di analisi, Format Research, illustrati dal presidente, Pierluigi Ascani, dai quali è emerso tra l'altro che nel pordenonese vi sono oltre cento strutture di ricezione alberghiera con circa 450 occupati, mentre nei pubblici esercizi sono impiegate circa 4.700 persone. Dati che riflettono la struttura del sistema turistico pordenonese, e che fino a non molti anni fa fondavano la loro essenza sull'offerta della montagna. Oggi, invece, il turismo moderno ha riscoperto la città e le località dell'area.
Proprio per assecondare le aspettative e le richieste di utenti «occorre ha detto Bini - che l'intero sistema turistico sappia compiere un salto di qualità culturale, e si sappia proiettare verso la sempre più attenta ricerca del territorio, delle specificità e delle eccellenze da parte dei turisti, sia italiani che stranieri. Per questo la Regione ha precisato l'assessore ha completato la riforma di Promoturismo Fvg, che deve essere il braccio operativo e determinato della promozione turistica, e dell'offerta di un territorio vocato, ma che deve saper proporre le sue migliori qualità. Il Friuli Venezia Giulia turistico non ha nulla da invidiare alle realtà contermini - ha concluso Bini -, ma non deve avere paura di porsi in sinergia con il vicino Veneto per un'offerta più ampia, e una promozione a più ampio spettro. Deve però puntare su qualità e investimenti mirati».
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