Truffa dei quadri con assegni rubati

Giovedì 30 Marzo 2017
PORDENONE - Otto quadri d'epoca da piazzare sul mercato e un giro di assegni incassabili perchè staccati da un libretto che era stato rubato. La vittima è un antiquario pordenonese a cui due veneti avevano assicurato che c'era un cliente interessato all'affare: il fantomatico Remo Gonars. Strinsero un accordo: i quadri sarebbero stati consegnati in conto vendita e pagati al momento della conclusione dell'affare. Non è andata così. E ieri Gianluca Campopiano, 46 anni, di Treviso e Gioacchino Di Meglio, 73enne di Fossalta di Piave, sono stati condannati in Tribunale a Pordenone per concorso in truffa aggravata dall'abuso di prestazione d'opera. Il giudice Eugenio Pergola ha inflitto a entrambi 10 mesi di reclusione e 500 euro di multa. Campopiano era recidivo, il coimputato aveva commesso un reato simile negli ultimi cinque anni.
I fatti risalgono all'aprile 2014. Per la vendita dei primi quattro quadri fu consegnato all'antiquario, in una busta, un assegno di 5.300 euro, dopodichè Campopiano chiese di non incassarlo e di tenerlo fermo per un mese. Altri quattro quadri furono venduti per 6.900 euro. A quel punto l'antiquario fu contattato da qualcuno che si è spacciato per Remo Gonars, il falso cliente, che chiese di sostituire l'assegno da 5.300 euro con tre assegni da 3.500 ciascuno: «La differenza la pago in contanti nel momento in cui completo l'acquisto del lotto». Quando la vittima ha tentato di incassare i tre assegni ha scoperto che facevano parte di un blocchetto rubato. Contattò Campopiano per farsi pagare, ma non riuscì più a reperire l'imputato. A quel punto ha presentato denuncia. Ieri il processo e la doppia condanna.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci