«Tra le sue acque la vita è sparita»

Domenica 25 Giugno 2017
«Tra le sue acque la vita è sparita»
Vorrei baciarti e non so come, avvelenata come sei da falsi amanti senza nome: è una strofa della canzone Meduna, appassionata dedica al fiume principe del Friuli Occidentale, contenuta nell'album di debutto del cantautore azzanese Manuele Boraso.
Di più, si tratta di un j'accuse sullo stato di salute delle acque di questa dea (come la chiama lui) contaminata dall'incontrollata attività umana. «Quando ero piccolo c'era ancora tanto pesce nel Meduna, e io me ne stavo seduto sui sassi a catturare lamprede ricorda Manuele . Oggi, invece, se incontri i pochi pescatori che ancora lo frequentano, ti confermeranno che la vita è praticamente sparita. Serve umiltà per fare un passo indietro, rinunciare a parte di privilegi ed egoismi per difendere l'ambiente. Questo presuppone scelte politiche di riconversione dell'industria, oltre che una nuova educazione a una società empatica ed ecologica, un percorso che è lungo e arduo, ma mi auguro che l'essere umano ci arrivi prima che tutto si trasformi in enormi sofferenze per il genere umano e il pianeta».
Dopo lunga gestazione, il 42enne Boraso (sposato e tre pargoli sul groppone) è finalmente riuscito a trasporre in compact disc i suoi pensieri, grazie alla collaborazione di musicisti locali quali Enrico Maria Milanesi, Roberto Vignadel, Alberto Busacca, Deni Vian e Giorgio Dell'Agnese. Ne è venuto fuori Spiriti e serpenti del fiume, un album green (autoprodotto e autodistribuito) con otto brani dalla spiccata acustica e con qualche venatura rock e blues, registrato al Birdland Studio di Gorizia.
«Ci ho messo parecchi anni per realizzarlo spiega l'autore -; i costi sono impegnativi, ovvero parecchie buste paga per uno come me che lavora con orgoglio in una cooperativa sociale per l'assistenza a persone svantaggiate e diversamente abili».
Boraso è anche l'emblema del panorama musicale pordenonese, che afferma essere «di una ricchezza incredibile, solo che per lo più si suona nell'underground delle cantine. La voglia di esprimersi brulica in decine di nuove band, ma a livello commerciale non c'è nessun aiuto o sostegno economico. Per uscire dall'anonimato, alcuni realizzano video professionali provocatori, ma questo non è il concetto di musica che fa per chi si esprime in modo libero e sperimentale. Va però lodato l'impegno di associazioni come il Cem e l'Auto Officina Elettra Acustica, che predispongono una serie di eventi per dare la possibilità a un sacco di artisti locali di esibirsi davanti a un pubblico, cosa che di questi tempi è sempre più difficile, soprattutto se fai musica originale».
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