PORDENONE - (m.a.) Emergenza falde, a Cordenons in via eccezionale è intervenuto il Comune. Pochi giorni fa, infatti, nelle stanze del municipio del più popoloso comune dell'Hinterland è arrivata una segnalazione che proveniva dall'abitazione occupata da due persone anziane: una donna di 93 anni e il figlio di 70, residenti in via Taiedo, erano rimasti senz'acqua a causa dell'esaurimento del loro pozzo artesiano. E per risolvere l'emergenza è dovuto intervenire l'ente pubblico, anche a fronte di un diniego arrivato dalla Prefettura di Pordenone. Si sono mossi la polizia locale e i responsabili del municipio, intervenendo con un primo contenitore da un metro cubo già in dotazione alla Protezione Civile che è stato consegnato alla famiglia in difficoltà e con un secondo recipiente utilizzato per il trasporto delle altre scorte d'acqua. Completato l'allacciamento del contenitore alla rete domestica, però, è arrivato anche un secondo provvedimento: la famiglia colpita dall'emergenza, infatti, avrà 20 giorni di tempo per ripristinare a spese proprie il pozzo artesiano, dopodiché il servizio di approvigionamento garantito dal Comune terminerà. La segnalazione, nel dettaglio, risale a martedì scorso (ultima settimana di febbraio), dopodichè è stata attivata la procedura d'emergenza. Ma a quel punto il meccanismo di risposta del pubblico nei confronti del privato si è inceppato. Il Comune ha inviato una richiesta di intervento alla Prefettura, ma il capo di gabinetto ha risposto negativamente, non autorizzando l'intervento emergenziale.
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