Sul regolamento acustico il Comune tira dritto: «Aggiustamenti tra due anni»

Martedì 19 Giugno 2018
Sul regolamento acustico il Comune tira dritto: «Aggiustamenti tra due anni»
CONSIGLIO COMUNALE
PORDENONE Trenta deroghe all'anno per ciascuna delle unità territoriali, pause di dieci giorni e, soprattutto, la novità delle rilevazioni a carico degli autori degli esposti qualora questi si rivelino palesemente infondati: l'amministrazione tira dritto sul Regolamento acustico, respingendo tutte le proposte di emendamento dell'opposizione, e conferma anche i paletti pensati per limitare le segnalazioni pretestuose.
«Il Regolamento ha spiegato l'assessore Cristina Amirante - è stato redatto in base alle linee guida emesse da Arpa, in particolare per quanto riguarda le autorizzazioni in deroga, ma va a disciplinare anche tutta la sezione afferente le attività permanenti».
«L'assenza di un Regolamento a fronte di un Piano di zonizzazione acustica approvato è stata una prima criticità che abbiamo dovuto risolvere - ha aggiunto Alessio Prosser, il tecnico incaricato di redigere la versione definitiva del documento -. L'abbiamo superata pensando a un progetto pilota che ha scorporato le unità territoriali, ha ricostruito attraverso un software l'impianto storico del centro di Pordenone e ha provato a simulare quelle che potrebbero essere le varie attività in deroga. In questo modo siamo andati a individuare quelle che io ho definito zone omogenee acustiche in base alle quali verranno rilasciate le autorizzazioni in deroga. È un progetto che andrà sperimentato: serviranno un paio d'anni, dopodiché ci potrà essere una taratura».
Diverse le criticità messe in luce dall'opposizione in maniera sostanzialmente concorde. «La gestione delle attività rumorose sicuramente si può considerare migliorata - commenta Samuele Stefanoni (M5S) -, ma rimangono dei coni d'ombra nei quali l'amministrazione comunale deve prendere decisioni totalmente a propria discrezione». L'esponente grillino rileva poi come nell'iter siano stati coinvolti solo parte degli stakeholder, e come non tutti abbiano promosso il Regolamento: «Ci siamo presi l'onere di contattare l'associazione Aqua nova e il feedback che ho ricevuto è molto negativo. Mi è stato detto che, al di là di una rapida esposizione del Regolamento, la bozza non è mai stata visionata».
Di qui le numerose proposte di emendamento, a cominciare da quella che tutta l'opposizione ha di fatto condiviso di non penalizzare i segnalatori: «Questo perché - spiega Nicola Conficoni (Pd) non vogliamo che questo tipo di previsione, pur comprensibile, scoraggi invece chi, in qualche modo, vuole portare all'attenzione una situazione di profondo disagio».
«Il dato politico è una fortissima indicazione da parte della Giunta per una liberatoria rispetto a tutti gli eventi da sviluppare in centro storico - aggiunge Marco Salvador (Pordenone 1291) -. Che è legittimo. Secondo me però si è andati un po' oltre, sbilanciandosi nei confronti di alcuni commercianti che dettano la linea politica di questa amministrazione e non coinvolgendo i cittadini, se non Aqua nova, che non considero uno stakeholder unico per quanto riguarda i cittadini. E sono d'accordo anche sugli elementi vessatori nei confronti di alcuni abitanti, con tutto il percorso burocratico per fare la segnalazione. È una cosa quasi kafkiana per chi vuole difendere i propri diritti».
«Mi domando quale criterio sarebbe stato applicato per avvantaggiare, così come sembra, alcuni esercizi pubblici rispetto ad altri - è la replica dell'assessore -: i 30 giorni di deroga sono generici e valgono per tutti. La consultazione delle parti è stata fatta, e quindi non c'era la necessità di un confronto in assemblea pubblica. Quanto alla grande liberatoria, ci sono Comuni in regione, come Udine, che hanno visioni ancora più estensive delle nostre. Ora il Regolamento va sperimentato. Fra due anni vedremo se ha funzionato ed eventualmente sarà oggetto di aggiustamento».
L.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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