Si spende un milione l'anno per i minori stranieri accolti

Giovedì 20 Settembre 2018
Si spende un milione l'anno per i minori stranieri accolti
I DATI
PORDENONE Una spesa presunta per il 2018 di poco meno di un milione di euro per un numero di minori in carico che è mediamente di poco inferiore a quaranta. Sono i dati relativi al Comune di Pordenone per quanto riguarda l'accoglienza dei minori non accompagnati: un numero che naturalmente oscilla di continuo, in base ai nuovi arrivi, all'uscita dal programma di ragazzi che raggiungono la maggiore età e anche agli allontanamenti volontari. L'ultimo caso è degli inizi di settembre: quattro ragazzi accolti all'Opera sacra famiglia, due dei quali hanno fatto perdere le loro tracce nel giro di pochi giorni. Ma si tratta, spiega l'assessore alle Politiche sociali Eligio Grizzo, di un fenomeno fisiologico: alcuni ragazzi, per esempio, scelgono volontariamente di andare a vivere con famiglie di connazionali disposte a prendersi cura di loro. Il Comune ha infatti l'obbligo di provvedere al fabbisogno dei minori stranieri non accompagnati che si trovano sul suo territorio, anche se il costo (al contrario di quanto avviene per i ragazzi allontanati da famiglie problematiche) viene coperto da trasferimenti statali.
NUMERI
La spesa presunta, per il 2018, è di 991.069 euro, anche se si tratta di cifre che possono poi subire importanti variazioni. Stando ai dati contenuti nella delibera di giunta relativa al progetto Giovani in pista, a Pordenone nel 2017 sono stati accolti 79 minori (78 maschi e una femmina), con una presenza media mensile di 38, mentre nel 2018 sono stati assistiti finora 61 minori (60 ragazzi e una ragazza). L'accoglienza e la formazione dei minori stranieri non accompagnati è affidata tramite convenzione ad alcune realtà: il Centro formazione professionale Cividale Civiform di Cividale del Friuli (Udine), la Fondazione Opera Sacra famiglia di Pordenone e Duemilauno Agenzia sociale di Muggia (Trieste). Proprio all'Opera sacra famiglia erano stati affidati nei primi giorni di settembre quattro ragazzi, dell'età di 16-17 anni, per i quali il Servizio sociale aveva chiesto l'accoglienza fino al compimento della maggiore età, che sarebbe avvenuto - a seconda dei casi - fra il 2019 e il 2020. Dei quattro ragazzi, però. due si sono allontanati dalla struttura tre giorni dopo l'accoglienza, e non vi hanno più fatto ritorno, uscendo in questo modo dal programma di accoglienza. «È un fenomeno fisiologico - spiega appunto il vicesindaco -: in questi casi viene avviata una ricerca per capire dove siano andati, anche se non sempre si riesce a stabilirlo. Ci sono stati per esempio casi di ricongiungimento tardivo o di ragazzi che sono stati accolti da famiglie di connazionali». Restano i numeri del fenomeno, che fanno capire anche quanto si spenda (va ricordato che si tratta di fondi statali e non direttamente comunali) per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che arrivano nel territorio comunale.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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