Settant'anni della Pro Sos per i contributi

Lunedì 20 Febbraio 2017
Settant'anni della Pro Sos per i contributi
È stato l'invito all'unità il filo conduttore della settantesima assemblea ordinaria della ProPordenone, che ieri ha approvato il bilancio e consegnato una serie di riconoscimenti a volontari e associazioni che negli anni hanno collaborato alla realizzazione di tante iniziative.
«Oggi noi stiamo cercando di rinnovarci: nelle persone, nei programmi e nello spirito - ha detto il presidente Giuseppe Pedicini -. Ma voglio fare un invito a quella unità che ha contraddistinto la ProPordenone in questi anni, un invito a rinnovare ma a non venire mai meno allo spirito che ha sempre animato questa associazione, quello di avere a cuore Pordenone, il suo territorio e il suo sviluppo».
Sulla stessa linea anche il presidente onorario Alvaro Cardin, che a sua volta invita «a ricercare, in ogni tempo e in ogni luogo i momenti di unità nella realtà territoriale. Credo sia un'impresa molto difficile, ma un segno di acquisita maturità».
E proprio sul doppio binario del rapporto fra tradizione e innovazione si è snodata tutta l'assemblea, alla quale hanno preso parte numerosi soci e rappresentanti delle istituzioni. Il via con la relazione morale del presidente, che ha ricordato le principali iniziative realizzate dalla ProPordenone nel 2016: dal tradizionale Pan e vin, con l'auspicio che la manifestazione possa ritornare a svolgersi in città, al processo e rogo della vecia, passando attraverso la Festa sul Noncello, realizzata negli ultimi anni in collaborazione con altre associazioni, le numerose iniziative editoriali, la nuova Pietro Edo music e master a Villa Cattaneo e il gruppo giovani.
Su tutto, le difficoltà che derivano dalle nuove modalità di assegnazione dei contributi pubblici: «Una volta la ProPordenone e le altre associazioni avevano un contributo regionale. Ora partiamo il 1. gennaio di ogni anno senza un euro, perché ogni anno chiudiamo un bilancio, ma per aprire quello dopo non abbiamo mai sicurezza su niente. Facciamo come fa il vecchio parroco di campagna, che comincia ogni anno a restaurare la chiesa, però non ha una lira».
Su questo fronte, la risposta arriva dal vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, responsabile anche dell'assessorato al Turismo da cui arriva la quota principale dei contributi sui quali può contare la Pro: «Mettere a tabella le associazioni diventa veramente molto complicato: lo possiamo fare solamente per qualcuno. Ma secondo me, la ProPordenone è nella fase che la può riportare a tabella, se riuscirà a dimostrare il valore che le permette di essere diversa da tutte le altre associazioni. E io penso che la strada intrapresa sia quella giusta, anche se c'è la necessità, ancora, di fare qualche passo in più».
Rassicurazioni arrivano anche dal rapporto con il Comune, da parte del quale c'è già stata un'apertura su questioni quale quella della Tosap per il mercatino dell'antiquariato: «Per quanto ci riguarda, è chiaro che la struttura culturale della città si incardinerà sulla ProPordenone e sugli altri sodalizi. Per quello che potremo fare, sicuramente troverete in noi un'interfaccia con cui dialogare».
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