Scuola, servono 600 prof

Giovedì 11 Ottobre 2018
Scuola, servono 600 prof
LE DIFFICOLTÀ
PORDENONE Seicento docenti in meno rispetto all'organico previsto, 98 dirigenti scolastici su 171 e 14 scuole senza direttore dei servizi generali e amministrativi, personale per il sostegno ai bisogni educativi speciali coperto solo per il 60%, il 40% in meno del personale Ata degli istituti ed un Ufficio scolastico regionale, declassato nel 2014 che è passato da 133 a 60 dipendenti. Un bollettino di guerra, quello che fotografa la situazione della scuola in Friuli Venezia Giulia stando ai numeri riferiti in sesta commissione dall'assessore all'Istruzione Alessia Rosolen che ha definito il quadro «emergenziale» ribadendo come la Regione lo stia affrontando a livello nazionale, con il ministero, per colmare le gravi carenze di organico e rimediare alle problematiche sorte in seguito al declassamento dell'Ufficio scolastico regionale.
L'AUTONOMIA COSTOSA
«Contestualmente ha aggiunto l'assessore stiamo lavorando alla modifica della legge regionale 13/2018 per integrare le norme e sostenere con ogni strumento le nostre scuole». Il percorso per il trasferimento di funzioni in materia di istruzione non universitaria alla Regione è fermo alla riunione della Commissione paritetica del 2016 e si attende ancora il parere e l'eventuale conseguente deliberazione del Consiglio dei ministri. La piena autonomia scolastica sfonderebbe la soglia dei 900 milioni solo per la gestione del personale.
ALLARME SINDACALE
In allarme i sindacati sulla notizia delle dimissioni del direttore dell'Ufficio scolastico regionale: «In attesa di conferme o smentite, di certo c'è solo che il sistema scolastico regionale è nel caos: non ci sono infatti direttive precise sulle assunzioni del personale precario, né è dato sapere in quali territori le graduatorie d'istituto siano definitive e in quali no. Siamo insomma al fai da te generalizzato, e le operazioni che vengono effettuate diventano incontrollabili». Riferendosi alla giunta, Cgil, Cisl e Uil parlano di «atteggiamento pilatesco. Sulla questione fino ad ora non ha espresso nulla e non ha ritenuto, o non ritiene opportuno, incontrare le parti sociali per informare su quanto sta avvenendo e cosa si intende fare per risolvere la questione».
Attacca Massimo Moretuzzo del Patto per l'Autonomia: «Mentre in campagna elettorale tutti sostenevano la necessità di regionalizzare la scuola, oggi non sentiamo altrettanto, davanti a una situazione al limite del collasso dobbiamo rivendicare la nostra specialità e chiedere sia la competenza primaria sia i soldi necessari per farla funzionare. Lo Stato spende un miliardo di euro per l'istruzione in regione? Pensiamoci noi». Per Cristiano Shaurli (Pd) va avviata una trattativa complessiva con lo Stato sulle nuove competenze richieste dalla Regione piuttosto che procedere per singole funzioni.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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