Sarà battaglia in appello per il tesoro dei nomadi

Giovedì 18 Ottobre 2018
Sarà battaglia in appello per il tesoro dei nomadi
IL CASO
PORDENONE Due anni fa finirono nella lista nera del Fisco. La Guardia di finanza di Pordenone applicò ad alcune famiglie di origine nomade che vivono tra Azzano Decimo, Chions, Annone Veneto e Noventa di Piave la misura di prevenzione patrimoniale con l'obiettivo di arrivare alla confisca di nove ville per un valore di 2,3 milioni di euro e di altri beni (auto, caravan e terreni) intestati a una ventina di indagati. Il Tribunale di Pordenone rigettò la richiesta di misura di prevenzione ritenendo che non fosse dimostrata nè la pericolosità degli indagati, nè l'esistenza di una società di fatto organizzata in modo da evadere le tasse, nè che vi fosse prova che gli indagati vivano di attività illecite. Il prossimo 13 novembre, in Corte d'appello a Trieste, il caso sarà nuovamente esaminato.
A distanza di due anni la vicenda torna a far discutere. La Procura aveva infatti tentato di annullare la decisione del Tribunale impugnando il rigetto in Cassazione. Le difese si erano opposte lamentando soprattutto la tardività del ricorso: «È fuori termine». La Cassazione si è limitata a rilevare che l'azione della Procura era ammissibile soltanto davanti alla Corte d'appello, competente in relazione al giudizio di secondo grado. Ed è a Trieste che adesso si sposta la discussione in merito alla tempestività ed ammissibilità del ricorso.
Secondo il Tribunale di Pordenone, tra le varie famiglie - Braidich e Hudorovich in questo caso - vi sarebbero stati soltanto scambi di favori. Era stata messa in dubbio anche l'esistenza del cosiddetto fondo comune (secondo l'accusa vi erano invece flussi di denaro transitati attraverso numerosi conti correnti bancari). Per quanto riguarda la posizione fiscale dei 20 indagati, secondo i giudici presa singolarmente non sarebbe andata oltre l'illecito amministrativo. Troppo poco per arrivare alle confische. Ciò che secondo gli inquirenti non è stato tenuto conto, invece, è la pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. Nel suo ricorso la Procura contestava inoltre al Tribunale di Pordenone di «non aver compiuto alcuna verifica sulla documentazione prodotta», idonea secondo gli inquirenti, a evidenziare il divario tra beni acquistati e la capacità reddituale delle famiglie indagate.
A Trieste verranno valutate le posizioni di Cristina Braidich, Dusco Braidich, Esmeralda Braidich, Gabriella Braidich, Loredana Braidich, Rossano Ivan Braidich, Stefano Braidich, Egle Cari, Giovanna De Ragna, Francesca Fadelli, Gionni Hudorovich, Marleni Hudorovich, Mirko Hudorovich, Nency Hudorovich, Rossano Hudorovich, Ester Levak, Davide e Mattia Panontin. Altri due posizioni - quelle di Luciano Braidich e Maria Grazia Hudorovich - sono state stralciate per un difetto di notifica.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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