Ricercatori precari del Cro Il caso torna in Regione

Sabato 21 Ottobre 2017
PRECARI
PORDENONE «Il silenzio della giunta Serracchiani sul Cro è assordante». Questo il commento di Mara Piccin, consigliere regionale di Forza Italia, che annuncia di aver depositato, insieme al collega cividalese Roberto Novelli, un'interrogazione con un oggetto chiaro e sempre più attuale: la situazione dei dipendenti al Centro di riferimento oncologico di Aviano. «Sono svariati gli atti che Forza Italia spiega la consigliera Piccin ha rivolto alla giunta regionale sul tema del Cro. Ricordo, tra gli ultimi, un ordine del giorno da me presentato nell'ultimo assestamento di bilancio, non accolto dalla giunta, votato e respinto dalla maggioranza di centrosinistra. Impegnava la giunta regionale ad attivarsi nei confronti del governo centrale affinché si trovasse una soluzione per la stabilizzazione dei precari della ricerca in Italia e un atto di sindacato ispettivo per fare chiarezza sulle modalità di reclutamento dei dirigenti». Ora Forza Italia e in particolare Piccin ci riprovano: «Abbiamo deciso di interrogare nuovamente la giunta Serracchiani per capire se intende sollecitare i vertici aziendali del Cro al rispetto di una sentenza, di oltre sei mesi fa, del giudice del lavoro di Pordenone che ha dichiarato l'illegittimità di alcune clausole inserite nel regolamento sull'orario di lavoro del personale, tutt'ora vigenti». La consigliera 'azzurra'' indica una necessità: «Affinché la struttura di Aviano resti un'eccellenza a livello nazionale, è fondamentale che il clima organizzativo del Cro torni ad essere consono con l'alto livello di prestazione richiesta ai ricercatori e agli altri dipendenti». Nei giorni scorsi Mara Piccin aveva focalizzato l'attenzione sul concorso pubblico per la copertura del posto di dirigente delle professioni sanitarie. «Perché al Cro - aveva chiesto - si è deciso di ricorrere al bando invece di attingere dalla graduatoria di candidati idonei stilata un anno fa dall'Asuits? Una procedura che fa perdere tempo e comporta anche un costo economico rilevante».
Alberto Comisso
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