PRONTO SOCCORSO
PORDENONE Il picco dell'influenza non è ancora arrivato.

Martedì 18 Dicembre 2018
PRONTO SOCCORSO
PORDENONE Il picco dell'influenza non è ancora arrivato. E' previsto nei primi giorni di gennaio ma l'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale ha deciso di giocare d'anticipo: l'obiettivo, infatti, è quello di limitare al massimo i disagi e di evitare il collasso soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di posti letto in ospedale. Non solo: la carenza di personale in servizio medici ed infermieri potrebbe complicare ulteriormente la situazione qualora gli accessi al pronto soccorso dovessero superare abbondantemente la media stagionale. Così nei giorni scorsi è stato definito il cosiddetto piano delle emergenze e del grande afflusso che dovrà passare, giocoforza, attraverso la previsione dell'aumento del numero dei posti letto (18 in più a Pordenone, 2 nella struttura ospedaliera di San Vito) e del personale medico ed infermieristico.
PIÚ TURNI
Ciò si tradurrà nel rafforzamento dei turni di lavoro e dei trasporti secondari, così da potenziare il numero delle ambulanze che da Pordenone partiranno alla volta di San Vito e Spilimbergo. «L'obiettivo - sottolinea Giorgio Simon, direttore generale dell'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale - è rendere il servizio ancor più efficiente e soprattutto snello». Il piano prevede inoltre che i medici di base, durante le festività, possano tenere più a lungo gli ambulatori aperti nei prefestivi anche se, calendario alla mano, uno dei principali problemi che l'Ass5 dovrà affrontare sarà proprio quello dei medici di famiglia: la maggior parte chiuderà il 21 dicembre per riaprire il 27. Cinque giorni nei quali i pronti soccorso - questa è la previsione - saranno presi d'assalto. «Era stata vagliata la possibilità di raddoppiare il numero delle guardie mediche in servizio, passando da due a quattro. Purtroppo, come non era mai capitato sino ad oggi, la carenza dei medici ha reso impossibile questa operazione. E non certo, dunque, per colpa dell'Azienda sanitaria». Per ora all'ospedale di Pordenone la situazione è sotto controllo. «La situazione generale - tiene a precisare il direttore generale - è compatibile con la stagione in corso, con una domanda incrementata ma assorbibile. La situazione registrata giovedì scorso, a causa del ghiaccio e delle numerose cadute (soprattutto in città) di pedoni e ciclisti, ha fatto schizzare il numero degli accessi al pronto soccorso che, per la prima volta nella storia, hanno superato quelli del Santa Maria della Misericordia di Udine».
LE ATTESE
Del resto il pronto soccorso deve garantire risposte ed interventi tempestivi, adeguati e ottimali ai pazienti giunti in ospedale in modo non programmato per problemi di urgenza e di emergenza. Purtroppo, però, è anche frequentemente punto di riferimento del cittadino per problemi sanitari non urgenti o di tipo non strettamente sanitario». Con la prima ondata di influenze il picco è previsto tra Capodanno e metà gennaio è facile che il pronto soccorso dell'ospedale di Pordenone venga preso d'assalto. Come puntualmente succede ogni anno. I casi più gravi codice rosso e giallo hanno una priorità diversa rispetto a chi, invece, viene accolto con un codice verde piuttosto che bianco. «I problemi arriveranno verso la fine dell'anno. Stiamo cercando, memori di quanto successo lo scorso anno, di creare le condizioni migliori affinché non si verifichino intasamenti e sovraccarichi. I pazienti meno gravi saranno dirottati a San Vito e Spilimbergo».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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