Porcia, l'era del robot in tuta blu

Domenica 27 Novembre 2016
Porcia, l'era del robot in tuta blu
Chiusa, già un paio di anni fa, la fase delle delocalizzazioni. Chiusa anche la fase di gestione della crisi più acuta del settore elettrodomestico che aveva messo a rischio la sopravvivenza di Porcia. Ora si apre una nuova era per il Gruppo Electrolux: quella di una robotizzazione sempre più spinta delle fabbriche. E su questo fronte proprio Porcia avrà un ruolo cruciale nel gruppo scandinavo: quello pordenonese è infatti già oggi lo stabilimento in cui l'automazione è più avanti rispetto anche ad altre fabbriche dell'Europa occidentale e a quelle polacche dove la produzione è ancora in buona parte di tipo tradizionale nonostante i volumi siano quelli dei tempi d'oro delle fabbriche italiane.
Una strategia di sviluppo che la multinazionale ha ribadito nel vertice europeo del Cae (Comitato aziendale europeo, dove il management si confronta con i sindacati dei diversi Paesi) che si è chiuso venerdì sera a Stoccolma. Ne è uscito - da quanto si è potuto apprendere vista la riservatezza del summit svedese - un quadro positivo per l'azienda ma anche per il comparto dell'elettrodomestico. Comparto che si è ormai lasciato alle spalle i terribili numeri degli anni 2011, 2012 e 2013: oggi la redditività ha raggiunto il 7%, negli anni bui era scesa sotto il 2%. E in alcuni casi, proprio nelle fabbriche italiane, alla voce redditività si era visto il rosso. Dunque, crisi finita. Basta ristrutturazioni. E via con ancora più forza all'era della robotizzazione delle fabbriche. In realtà è una sorta di ritorno al passato: era la fine degli anni Ottanta quando Electrolux rifece completamente le fabbriche di Porcia e Susegana all'insegna della tecnologia molto spinta. Oggi si parla di digitalizzazione sia nella produzione che nei servizi: si punterà sempre di più anche sulla vendita online degli elettrodomestici.
Nella fabbrica di Porcia già oggi, in una linea produttiva, il lavoro è affidato per quasi il 50% alle braccia umane e per l'altro 50% ai robot collaborativi ed evoluti che operano fianco a fianco agli operi. L'obiettivo dichiarato è arrivare al 60% di lavorazioni svolte dal robot in tuta blu. E il passaggio verso la fabbrica 4.0 sarà piuttosto veloce. Non mancano le preoccupazioni per le possibili ricadute occupazionali. Tradotto: più robot uguale più esuberi. Ma l'equazione - si sarebbe discusso - non è così automatica: finora non sarebbe emerso il nodo esuberi da robot. Maggiori volumi e maggiore contenuto tecnologico del prodotto richiedono che oltre alle macchine ci siano nuove mansioni da ricoprire per gli operai. Ma se l'automazione sarà sempre più spinta quest'equilibrio potrebbe essere a rischio con problemi di esubero di personale? L'aumento di volumi e di contenuto tecnologico delle lavatrici compensa, per ora, la possibile ricaduta occupazionale negativa. Ma la preoccupazione del sindacato resta. E questo sarà uno dei temi cruciali dei futuri tavoli sindacali.
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