Pd, l'incognita del candidato esterno

Venerdì 27 Aprile 2018
SACILE
Se il disagio e lo sconcerto hanno coinvolto gli elettori del Centrodestra e della coalizione Forza Italia e Civica per Sacile, l'incertezza prima l'attesa poi e infine la sorpresa hanno tenuto in sospeso gli elettori del Centrosinistra e del Movimento 5 Stelle che solo quando ormai il tempo massimo stava per scadere hanno scoperto il nome del candidato sindaco e dei candidati al consiglio comunale.
La sorpresa di maggior peso politico è arrivata per gli elettori del Pd che per la prima volta dovranno votare un candidato sindaco espressione non del proprio partito, ma di una civica nata dall'impegno di un gruppo di giovani che si sono stretti attorno al consigliere comunale indipendente Ruggero Simionato che sarà supportato da una sua Civica e da una ufficiale del Pd. Una decisione scaturita dopo un percorso travagliato che si è sviluppato all'interno del direttivo del Pd stesso che a lungo ha vagliato ipotesi di candidature proprie che non si sono mai concretizzate per scontri interni che alla fine hanno portato alla rinuncia ad un proprio candidato. Una scelta che non è stata digerita dai vecchi pidiessini, tanto che sembrava addirittura ci fosse il pericolo di una rottura interna al partito scongiurata dall'opera di ricucitura del segretario Ivo lot che ha aperto la strada alla candidatura del Simionato che - ha rassicurato - «avrà tutto il nostro appoggio».
«So che non sarà una corsa facile - ha chiosato da parte sua il candidatio sindaco -, che dovrò battermi anche per superare qualche diffidenza presente all'interno della coalizione, ma le sfide mi sono sempre piaciute e proprio le difficoltà mi hanno stimolato a scendere in campo». E nei confronti delle coalizioni avversarie Simionato si dice convinto di poter «mettere in campo la mia voglia di fare, di cambiare per il bene della città». Parole semplici ma che sembrano aver convinto quanti hanno ascoltato i punti del suo programma.
La vera sorpresa l'ha messa in campo il Movimento 5 Stelle che, sfidando la naturale diffidenza dei sacilesi, ha proposto il maggiore dell'esercito Antonio Petralia, siciliano da anni trapiantato a Sacile, per una sfida che - ha spiegato - «ho subito accettato, in quanto l'iniziale diffidenza si è trasformata in fiducia, dopo che i sacilesi hanno capito la passione con cui mi sono buttato per conoscere i loro bisogni». E per far capire la sua passione per la città che da anni lo ospita, ha programmato un fitto calendario di incontri: «All'inizio erano pochi ad ascoltarmi, poi via via, grazie anche all'appoggio che ho sempre avuto dal portavoce del Movimento, Gianfranco Zuzzi, sono aumentati i sacilesi che mi hanno ascoltato con attenzione, che mi hanno capito e che ora spero vorranno dare il loro voto al programma che ho illustrato e che si articola in pochi punti, ma chiari e soprattutto realizzabili».
L'arma che Petralia ha sfoderato nei suoi incontri è stata quella di essere libero da legacci di partito ed estraneo alla politica sacilese sempre più in mano a pochi: «La garanzia che ho dato ai sacilesi è di non avere debiti con nessuno e di poter essere un sindaco che va in mezzo alla gente per ascoltare e per dare attuazione ai suoi bisogni. E credo di aver condotto una campagna elettorale con la correttezza politica che contraddistingue la mia storia».
M.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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