Palazzo Pera divide la maggioranza

Martedì 24 Gennaio 2017
Primi malumori nella maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Alessandro Ciriani. A rompere l'equilibrio che si era creato nei primi sei mesi di amministrazione tra i diversi gruppi consiliari - e quindi anche tra i relativi partiti - è stata un'interrogazione presentata dal gruppo Pordenone Cambia sul futuro di Palazzo Pera-Sbrojavacca, sede dell'ex Provincia. Il gruppo che fa riferimento alla lista civica costituita prima delle ultime elezioni anche dallo stesso sindaco Alessandro Ciriani chiede che il palazzo diventi la futura sede delle Uti del Noncello al fine - è questo il vero obiettivo del documento presentato alla stessa giunta - di mantenere sul territorio il patrimonio legato alla ex Provincia di Pordenone. Una mossa che non sarebbe per nulla piaciuta né a Forza Italia che a Fratelli d'Italia. I gruppi consiliari dei due partiti alleati alla civica Pordenone Cambia (gli altri gruppi della coalizione sono Lega Nord e Autonomia Responsabile) non avrebbero gradito il fatto che il gruppo civico guidato da Mattia Tirelli abbia agito con una sorta di fuga in avanti presentato l'interrogazione in solitaria. Gli accordi - almeno a sentire la capogruppo degli azzurri Mara Piccin - erano altri: era previsto un incontro tra i gruppi della coalizione per stabilire le modalità della presentazione del documento con le firme di tutti i gruppi. Una questione di metodo, insomma. «Nella sostanza siamo d'accordo», avrebbe detto Forza Italia. Quindi nulla di insuperabile o di ricubile. Anche se, in realtà, il tema della questione, cioé le Uti e la sua futura sede, non è proprio del tutto indifferente ai due partiti di centrodestra, Forza Italia e Fratelli d'Italia, che in Regione delle Uti ne hanno fatto un'autentica battaglia politica. È vero che il documento presentato da Pordenone Cambia premette Pur non condividendo la riforma delle autonomie locali in atto, è necessario garantire servizi ai cittadini dei Comuni aderenti alle Uti disponendo di una sede propria per ragioni sia logistiche che economiche». Palazzo Pera viene visto come quello più adatto, se si pensa anche alla battaglia dello stesso Ciriani (cominciata ancora nella veste di candidato sindaco) per mantenere sul territorio in patrimonio storico-culturale dell'ex Provincia. Ma l'apertura all'Uti - nonostante la premessa - non sarebbe piaciuto agli alleati. Che hanno deciso di mettere qualche puntino sulle i all'interno della coalizione di maggioranza. Il sindaco taglia corto: «Le scaramucce non ci piacciono, siamo qui per amministrare»
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