PALAZZO DEL FUMETTO
PORDENONE Non è ancora decollato (pare che aprirà

Venerdì 10 Agosto 2018
PALAZZO DEL FUMETTO
PORDENONE Non è ancora decollato (pare che aprirà solo in autunno), eppure il futuro Palazzo del fumetto di Pordenone ha già conquistato la ribalta nazionale e il consenso della stampa specializzata. La creatura del disegnatore Giulio De Vita (che s'insedierà negli ampi spazi della già Galleria Pizzinato di parco Galvani) è stata infatti acclamata sull'ultimo numero di Fumetto, rivista trimestrale di comics, un magazine patinato curato dall'Associazione nazionale amici del fumetto e dell'illustrazione. Occorre innanzitutto sgombrare il campo circa la sbandierata primogenitura nazionale, ovvero in Italia esistono già da tempo strutture analoghe e consolidate: Wow spazio fumetto di Milano, il Museo del fumetto di Cosenza (ha ospitato anche il nostrano Davide Toffolo) e il Museo del fumetto e dell'immagine di Lucca. Se non altro, la struttura naoniana si differenzierà per la titolazione, poiché sarà battezzata Paff!, onomatopea dei cartoon corrispondente al suono di una sberla, o scufiot per dirla in dialetto stretto locale. Uno schiaffo idealmente indirizzato a una città da sempre poco propensa a volare alto, casomai più attenta al pronto cassa. Il Paff vuole proprio essere una sberla di freschezza e novità, un risveglio culturale e imprenditoriale di Pordenone rimarca De Vita nell'intervista. L'articolo sul periodico sottolinea come il progetto abbia superato una serie di paletti di contrapposizione, non ultimo il fatto di aver trovato sede presso la Galleria Pizzinato, luogo che fino a ieri era deputato alla cultura alta. E come si sa, il fumetto è ancora considerato arte minore, una sorta di cenerentola. Il Palazzo non sarà solo un'occasione per rinforzare ulteriormente la visibilità e la fama di Pordenone, ma diventerebbe altresì uno strumento culturale formidabile di integrazione, specie considerando che il Friuli ha una forte presenza di immigrati, compresi gli americani della Base Usaf di Aviano osserva. Oggi il sogno di Giulio De Vita e soci trova quindi concretezza, anche in forza del generoso contributo (ben 60mila euro) che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione per le iniziative correlate. Una cosa è certa, viste le cifre e strutture altisonanti investite, se entro gli iniziali due anni di sperimentazione concordati dalle parti il Palazzo del fumetto di Pordenone non frutterà significativi guadagni diretti e indotti, si chiuderanno baracca e burattini nel breve volgere di un paff!
Dario Furlan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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