LA BATTAGLIA
PORDENONE Ricomincia la battaglia pro Ogm di Giorgio Fidenato. Dopo i risultati dello studio della Scuola superiore Sant'Anna e dell'Università di Pisa, che dopo vent'anni di ricerche afferma che gli Ogm non sono dannosi, l'imprenditore di Arba annuncia che in primavera procederà con le semine di Mon810, il mais transgenico. L'imprenditore di Arba lo ha comunicato con una lettera che ha inviato ai procuratori di Pordenone e di Udine, ma anche all'assessore regionale all'Agricoltura e al ministro delle Politiche agricole. Lo farà nei suoi terreni di Vivaro e nel campo di Colloredo di Montealbano, in provincia di Udine, per «avere - scrive nella sua missiva - la possibilità di poter porre la questione della conformità ai trattati europei alle norme citate alla valutazione della Cgue». Nella lettera inviata alle istituzioni, Fidenato, diventato amministratore delegato del Movimento Libertario, chiarisce che proseguirà il suo percorso di imprenditore libero, seminando il mais biotech necessario per il prosieguo della sua attività economica. Nella lettera cita tutta una serie di sentenze della Corte di giustizia Europea favorevoli, direttive europee e norme. L'imprenditore finora si è sempre visto sequestrare e distruggere le sue coltivazioni di mais biotech. In primavera ricomincia la battaglia.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Ricomincia la battaglia pro Ogm di Giorgio Fidenato. Dopo i risultati dello studio della Scuola superiore Sant'Anna e dell'Università di Pisa, che dopo vent'anni di ricerche afferma che gli Ogm non sono dannosi, l'imprenditore di Arba annuncia che in primavera procederà con le semine di Mon810, il mais transgenico. L'imprenditore di Arba lo ha comunicato con una lettera che ha inviato ai procuratori di Pordenone e di Udine, ma anche all'assessore regionale all'Agricoltura e al ministro delle Politiche agricole. Lo farà nei suoi terreni di Vivaro e nel campo di Colloredo di Montealbano, in provincia di Udine, per «avere - scrive nella sua missiva - la possibilità di poter porre la questione della conformità ai trattati europei alle norme citate alla valutazione della Cgue». Nella lettera inviata alle istituzioni, Fidenato, diventato amministratore delegato del Movimento Libertario, chiarisce che proseguirà il suo percorso di imprenditore libero, seminando il mais biotech necessario per il prosieguo della sua attività economica. Nella lettera cita tutta una serie di sentenze della Corte di giustizia Europea favorevoli, direttive europee e norme. L'imprenditore finora si è sempre visto sequestrare e distruggere le sue coltivazioni di mais biotech. In primavera ricomincia la battaglia.
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