Nuovo piano per i bar, plaude l'Ascom «Lo adottino anche gli altri Comuni»

Giovedì 24 Maggio 2018
Nuovo piano per i bar, plaude l'Ascom «Lo adottino anche gli altri Comuni»
NUOVE REGOLE
PORDENONE Diventa più difficile - e soprattutto più costoso - aprire un locale pubblico in centro. Se - com'è prevedibile - il nuovo Regolamento otterrà il via libera dell'Uti, competente in materia, i nuovi vincoli costituiranno un freno alla concorrenza al ribasso che arriva da operatori stranieri ma non solo: sono infatti stati molti, in questi ultimi anni, coloro che dopo aver perso magari un posto di lavoro dipendente hanno provato a reinventarsi come gestori di bar, sottovalutando le difficoltà e le competenze richieste. Di fatto, il regolamento ridà anche valore al cosiddetto avviamento che un operatore può cedere, dal momento che l'acquisizione di un'attività già avviata - e non soggetta dunque alle nuove regole - diventa una soluzione equiparabile (se non preferibile) a un'apertura ex novo. Chi invece sceglie di partire da zero con un'attività nella zona dell'ipercentro dovrà infatti mettere in conto, ora, un investimento reso più sostanzioso dalla necessità di garantire la sostenibilità acustica (con la relativa certificazione), l'affitto o l'acquisto di un locale che deve avere una superficie minima di 50 metri quadrati (al netto di cucine e altre aree di servizio), l'accessibilità alle persone con disabilità (in caso di superficie superiore ai 100 metri quadrati), l'installazione di telecamere o sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso e sottostare ad altri vincoli in materia di limitazione all'uso delle monoporzioni e di obbligo di somministrare prodotti locali. Inutile, poi, sperare di rifarsi di questi costi con soluzioni facili come l'installazione delle macchinette per il videopoker, vietate anche al di fuori delle già vaste zone off limit recentemente definite dal Comune. Per questo, nonostante alcuni intoppi tecnici e alcune perplessità espresse in Consiglio comunale dalle forze di opposizione, il Regolamento soddisfa le associazioni di categoria, con le quali è stato condiviso e che invitano anche gli altri Comuni e le Uti a seguire questa strada, anche se naturalmente le loro situazioni sono difficilmente assimilabili a quelle del centro del capoluogo. L'Ascom infatti, attraverso la categoria dei Pubblici esercizi (Fipe) esprime soddisfazione e plauso al nuovo regolamento, che dovrà ora ritornare all'Uti per il via libera definitivo. Per il presidente provinciale Stefano Giordani queste regole sono un passo in avanti per mettere ordine a un eccesso di offerta di pubblici esercizi nella città, il più delle volte privi di qualità e con proposte orientate verso il basso, con prezzi basati sul risparmio economico. Il nostro è un mercato piccolo, e per questo riteniamo giusto mettere un tetto alle continue aperture selvagge di locali e salvaguardare chi lavora nel terziario. Solo attraverso una seria programmazione spiega ancora Giordani possiamo garantire la competitività dei nostri locali, e questo in base anche alla popolazione esistente nei centri storici». E ancora: «L'Ascom e la categoria hanno condiviso appieno questo percorso intrapreso con coraggio e determinazione dall'assessore Emanuele Loperfido. Ecco perché invitiamo i Comuni e le Uti della Destra Tagliamento nel voler adottare questo stesso strumento che darà fiducia e nuove garanzie alle imprese». Anche per Silvano Stocca, vicepresidente Ascom-Fipe, nonché titolare di un esercizio pubblico in pieno centro a Pordenone, il lavoro messo in atto dal Comune è all'avanguardia in quanto pone in primo piano la professionalità degli imprenditori non improvvisati e garantisce, allo stesso tempo, un'offerta commerciale di qualità».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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