Non era profugo liberiano il passaporto era fasullo

Giovedì 20 Settembre 2018
IMMIGRAZIONE
PORDENONE Nove mesi di reclusione per essersi spacciato per un profugo liberiano quando in realtà era di nazionalità ghanese. Francis Gan, difeso dall'avvocato Alessandro Pujatti, ieri ha ottenuto dal giudice Piera Binotto il beneficio della sospensione della pena. Il suo caso probabilmente non sarebbe mai emerso se non avesse deciso di convertire il passaporto liberiano in un passaporto ghanese. La Questura fece degli accertamenti e si rivolse anche all'Ambasciata del Ghana. Quando arrivò la conferma che Gan era effettivamente ghanese, l'immigrato si vide respingere lo status di rifugiato. Contestualmente fu denunciato all'autorità giudiziaria per falsa dichiarazione o attestazione sulla propria identità, oltre che per uso di atto falso.
Dagli accertamenti era anche emerso che il passaporto era compendio di furto. Era l'inizio degli anni Duemila, quando tra le province di Udine e Pordenone fu individuata una trentina di passaporti liberiani falsi. L'ambasciata della Liberia aveva anche messo in guardia le autorità italiane sull'autenticità di decine e decine di passaporti rilasciati da un funzionario corrotto.
Nella lista c'erano anche diversi profughi che avevano ottenuto protezione in Friuli Venezia Giulia. In molti hanno avuto guai giudiziari per aver dato false indicazioni sulle proprie origini e per aver utilizzato un documento contraffatto. Secondo gli investigatori agli inizi del 2000 i ghanesi presentavano passaporto liberiano sfruttando la difficile situazione del paese africano. Senza quell'escamotage non sarebbero riusciti a raggiungere l'Europa e cercare un futuro migliore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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