Non era infedele patrocinio, l'avvocato è stato assolto

Mercoledì 17 Gennaio 2018
IL PROCESSO
PORDENONE Il rogo di Villa Sfreddo, a Fontanafredda, ha portato l'avvocato pordenonese Luciano Falomo a difendersi dall'accusa di infedele patrocinio. Il processo, nato da un'imputazione coatta, ieri si è chiuso con una doppia sentenza di assoluzione che era stata chiesta anche dalla Procura. Il giudice Licia Consuelo Marino ha assolto il legale perchè il fatto non sussiste in merito alle accuse relative ai danni patiti da un'Immobiliare e perchè il fatto non costituisce reato in relazione alla parte offesa, che si era costituita parte civile con l'avvocato Stefano Pietrobon. Falomo era difeso dall'avvocato Carla Panizzi.
La vicenda è complessa. Nasce dal processo per il rogo di Villa Sfreddo: incendio doloso ed estorsione. L'imputato era l'ex fidanzato della donna che poi si era costituita parte civile contro Falomo. Fu condannato, ma i reati furono riqualificati in danneggiamento e esercizio arbitrario delle proprie ragioni. La donna si era costituita parte civile con l'avvocato Falomo, in quanto Villa Sfreddo era in parte di sua proprietà e in parte di un'Immobiliare di cui facevano parte anche gli zii. Erano tutti tutelati da Falomo, che decise di diversificare le azioni per la richiesta di risarcimento. Per gli zii chiese il sequestro di una casa e di un terreno dell'imputato a Follina. Per l'ex fidanzata dell'imputato trasferì l'azione nel penale. Grazie alla vendita dei beni i familiari della donna avevano ricevuto un risarcimento, lei invece era stata estromessa dal ricavato della vendita e non riuscì a incassare 68 mila euro.
Da qui la querela nei confronti di Falomo. Secondo l'accusa coatta, l'infedele patrocinio si sarebbe consumato nel non prospettare in tempo utile alla parte offesa la possibilità di un sequestro conservativo anche a proprio nome e dell'Immobiliare. Al processo l'avvocato Panizzi ha fatto emergere che la doppia strategia processuale adottata da Falomo era stata condivisa dalla cliente. E gli attriti - ha ricordato - sono cominciati quando l'avvocato Falomo ha presentato le parcelle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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