Nell'Università e nel Polo tecnologico

Martedì 22 Agosto 2017
Nell'Università e nel Polo tecnologico
È stato sicuramente uno dei pezzi più pregiati del sistema prima Zanussi e poi Electrolux. Se n'è andato - all'alba di ieri mattina - l'ingegnere Aldo Burello. Il manager del colosso pordenonese degli elettrodomestici aveva 81 anni. Una lunga e brillante carriera la sua. Entrato in fabbrica nel 1954, con in tasca il diploma di perito industriale del Malignani, come assistente di reparto nella fonderia Zanussi di Porcia ha percorso tutti i gradini fino a diventare il numero uno del gruppo. Nel 1997 fu infatti nominato amministratore delegato di Electrolux Zanussi spa. Incarico che manterrà fino al 2002 quando, per raggiunti limiti di età, andò in pensione. E proprio in quegli anni fu l'unico italiano tra i top manager a sedere nel board di Stoccolma, viste le responsabilità europee nel gruppo Electrolux. Con la morte dell'ingegnere Aldo Burello - la laurea la conquistò sul campo, nel 1990 l'Ateneo di Udine gli conferì il titolo honoris causa in Ingegneria delle tecnologie industriali, mentre nel 1993 si laureò in Sociologia a Urbino - se ne va un autentico pezzo di storia industriale del territorio. L'ingegnere manager è considerato il padre di tutta l'innovazione tecnologica del gruppo: fu lui l'inventore - all'inizio degli anni 90 - del Jet system, il sistema di lavaggio a pioggia utilizzato dalle lavabiancheria e ritenuto valido ancora oggi. Inoltre, l'ingegner Burello ebbe un ruolo chiave nella forte automazione produttiva negli stabilimenti di Porcia e Susegana. Insomma, un grande innovatore. Nel 2011 fu coautore del libro Dalla Zanussi all'Electrolux: un secolo di lezioni per il futuro, una importante testimonianza della storia industriale. Ma Aldo Burello fu anche molto impegnato fuori dalla Electrolux. Fu uno dei primi presidenti, agli inizi degli anni 90, del Consorzio universitario. Più tardi sarà anche docente a Ingegneria. Un paio di anni dopo il pensionamento ricoprì l'incarico, nel periodi della giunta regionale guidata da Illy, di presidente di Autovie Venete. Dal 2008 sarà anche presidente del comitato tecnico del Polo tecnologico. E nel 2010, per un paio d'anni, guidò il Comet, il distretto della componentistica meccanica. Lunga la lista delle onorificenze: nel 1989 diventa Cavaliere al merito della Repubblica, nel 1991 è decorato Stella al merito del lavoro, nel 1992 diventa Commendatore al merito e nel 1994 è nominato Accademico dell'Accademia San Marco. Nonostante la malattia, con la quale stava combattendo da un paio d'anni, si è sempre impegnato nei suoi incarichi (dal 2009 era presidente del Comitato tecnico per le politiche industriali della Regione) fino alla fine. Lascia la moglie Silvana e i tre figli Sandra, Adriano e Stefano con le rispettive famiglie. Il funerale domani alle 15,30 nella chiesa di San Lorenzo a Rorai Grande.
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