Malattie sessuali, scuola sotto accusa

Lunedì 20 Febbraio 2017
Malattie sessuali, scuola sotto accusa
Non solo Hiv ma anche sifilide, herpes genitale, gonorrea e papilloma virus. Le malattie sessualmente trasmesse crescono: sono in aumento i casi di contagio e, anche se non è possibile avere dati certi dal momento che non esiste un registro regionale specifico, la percezione è che le infezioni si stiano espandendo tra i ragazzi. Soprattutto tra i giovanissimi. Adolescenti che, vuoi per disinformazione o per una scorretta informazione, spesso incorrono in veri e propri rischi. Il primo rapporto sessuale si ha tra i 12 e i 13 anni: un'età delicata nella quale, in maniera del tutto inconsapevole, i dovuti accorgimenti possono sembrare un optional. Ed è proprio qui l'errore: «Si sottovaluta il rischio afferma l'infettivologo Massimo Crapis ma perché, molto spesso, l'adolescente non è stato correttamente informato. A scuola la sessualità sembra essere diventata un tabu: si tende a non parlarne più per pudicizia che per altro». Come detto in premessa, i casi di contagio nel Friuli occidentale sono in costante crescita. Meno per quanto riguarda l'Hiv. Mentre herpes, papilloma e sifilide stanno facendo registrare veri e propri picchi. Anche tra gli over 30. Si contagiano più facilmente le donne che, a differenza degli uomini, tendono a sottoporsi con maggiore frequenza ad esami diagnostici. Da un'indagine condotta, per la maggior parte delle persone l'infezione sessualmente trasmissibile più nota è l'Aids mentre tutte le altre malattie non sono ben conosciute: «Probabilmente è così ravvisa Crapis - perché si tratta di una malattia che, per la sua pericolosità, cattura da più tempo l'attenzione generale. Quello che preoccupa, non soltanto dal dialogo con i pazienti che visito ma anche dal confronto con i miei colleghi, è la superficialità con cui si pensa di curare le infezioni. Alcune sono guaribili, altre come l'Hiv e l'herpes genitale sono curabili. E il papilloma? Oltre a essere la causa dell'insorgenza di fastidiosi condilomi, è stato individuato come principale responsabile dell'insorgenza di tumori a pene, ano, collo dell'utero e mucosa orale». Sono alcuni comportamenti sessuali ad aumentare il pericolo di infezioni: «La promiscuità nei rapporti e il fatto di non utilizzare le dovute precauzioni (profilattico) sottolinea Crapis espone a rischi che, altrimenti, sarebbero minimi. Un falso mito è quello che assumere la pillola contraccettiva elimini il rischio delle infezioni, oltre a quello di andare incontro a gravidanze indesiderate. Inoltre bisogna sapere che l'esposizione al pericolo è uguale in tutti i tipi di rapporti sessuali». Da dove arrivano le informazioni ai ragazzi? «Nella maggior parte dei casi - rileva l'infettivologo dell'Aas - dagli amici, seguiti dai media e dai social network, lasciando spazio a molta spazzatura sul web. Parlando di papilloma virus e di maschi, per esempio, spesso i ragazzi non sospettano minimamente di poter essere portatori di un'infezione che può anche causare un tumore».
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