«Lui mi accusa, ma per me era un figlio Sua madre lo aveva abbandonato»

Mercoledì 16 Maggio 2018
LA DIFESA
PORDENONE Si è preso di un bambino di 11 anni abbandonato dalla madre, lo ha sfamato, lo ha fatto studiare e ha cercato di aiutarlo quando era in difficoltà. Era la primavera del 2006, quando lo ha conosciuto su un campo di calcio. A distanza di dieci anni quel bambino è il principale accusatore del medico chiamato a difendersi da accuse odiose. La storia del loro rapporto è stata raccolta attraverso le domande dell'avvocato Giuseppe Bavaresco. Il medico ha consegnato ai giudici il racconto di un rapporto drammatico e conflittuale. «La madre mi chiese di controllarlo per una settimana perchè era andata all'estero - ha riferito - tornò dopo tre mesi. Mi occupai di lui e della sorella». Quando lo ha accolto in casa, ha scoperto che il ragazzino aveva incubi e non voleva restare da solo. «Ho cominciato a sentirmi obbligato nei suoi confronti, mi sono fatto carico di tutto e ho cercato in tutte le maniere di coinvolgere la madre, ma non c'è stato verso». Il ragazzo ha cambiato diverse scuole: era ingestibile e aveva problemi di tossicodipendenza. «Lui mi considerava un padre - ha detto - per qualsiasi cosa si riferiva a me. Poi il rapporto si è deteriorato». Il giovane soffriva di allucinazioni e il medico lo ha affidato a un collega affinchè lo curasse: «Il verdetto fu terrificante: schizofrenia. Ha fatto una terapia, stava meglio e veniva da me, a trovarmi in reparto, anche dopo avermi denunciato. Poi gli hanno tolto il farmaco e i sintomi sono ripresi». Ha spiegato che il giovane nell'ultimo periodo continuava a chiedergli soldi. In merito al colloquio registrato di nascosto dai carabinieri, dove il medico chiede scusa al giovane e dice che si farà curare, ha chiarito che le scuse si riferivano al fatto che nelle chat aveva tirato in ballo il figlio fingendo di aver fatto sesso con lui. Per quanto riguarda le cure, non si riferiva a se stesso, ma ai problemi del giovane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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