Lelio Palazzetti, il re dei caminetti compie 90 anni

Mercoledì 21 Novembre 2018
CAPITANO D'IMPRESA
PORDENONE Quell'entusiasmo e quella caparbietà che lo avevano portato a fondare la sua azienda neanche dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale lo contraddistinguono ancora adesso. Lelio Palazzetti taglia oggi il traguardo dei novant'anni. Una lunga storia la sua e quella della sua famiglia. «Non esistono ostacoli che non si possono superare. E non venitemi a dire che non riuscite a farlo altrimenti mi ci metto io», soleva ripetere Lelio. È con questo spirito che il re dei caminetti ha creato e portato avanti il suo piccolo impero del fuoco: partendo dai battiscopa, passando per il marmo e arrivando ai caminetti e alle innovative eco-stufe a pellet.
Lelio Palazzetti nasce a Gorizia il 21 novembre 1928 da madre ufficiale di posta e padre impiegato nelle Ferrovie. Dopo il trasferimento della famiglia a Pordenone, a 14 anni lavora, come meccanico, alla Fabbrica Rimorchi Bertoja e, dal 1945 al 1949, alle Officine Zanussi. La sera frequenta la scuola di pratica commerciale, dove incontra quella che diverrà sua moglie: Diletta Brun, sposata quando aveva soli 21 anni. Con lei (scomparsa a 83 anni nel 2009) parte per il Sud America, dove dal primo dopoguerra risiede il padre di Diletta. Lelio viene assunto dalla General Electric di Buenos Aires e ben presto diviene capo reparto responsabile della linea attrezzisti.
Rientra in Italia e nel 1954, con il solo aiuto di un socio di capitale, fonda un'impresa che produce manufatti in cemento per l'edilizia (in particolare battiscopa), che non si limita a vendere in loco, ma interessa poco a poco tutto il nord e centro Italia. Il grande salto però avviene nei primi anni 60: si passa dai cementi speciali ai marmi e l'azienda assume una diversa configurazione sul piano societario: Lelio liquida il socio e lavora da solo, coadiuvato dalla moglie. Nel 1965 la sua Spa conta 30 dipendenti e vende i suoi marmi per l'edilizia anche in Austria e Francia. È la vocazione all'export, quella che farà poi diventare la Palazzetti internazionale. Agli inizi degli anni Settanta sviluppa, in modo originale, un prodotto che fino allora aveva occupato solo un piccolo reparto: il caminetto completo, prefabbricato con sistemi di lavorazione complessi ai quali si aggiungono i barbecue e, più tardi, le stufe. È subito un grande successo che consente all'azienda di fare un importante salto organizzativo e produttivo. Negli anni 90 nascono i primi caminetti termici chiusi ad acqua e aria calda e le stufe a doppia combustione pulita. Il Gruppo Palazzetti - guidato oggi dal figlio di Lelio Rube e dalla terza generazione, i nipoti Marco e Chiara - impiega oggi 240 addetti ai quali si aggiunge un indotto di cerca 300 persone. Nelle sue quattro unità produttive - due a Porcia, una a Roveredo e una a Zoppola - vengono progettati e realizzati circa 100 modelli di caminetti oltre a una gamma molto vasta di barbecue e di stufe. E lui, il fondatore (che si presenta ancora alcune mattine in azienda) non manca mai agli eventi con tutti i dipendenti. Con i suoi 90 anni, il vecchio capitano d'impresa non ha smesso di correre e di essere inquieto. E la sua creatura è una di quelle realtà industriali che hanno fatto la storia della Manchester del Noncello dando un'impronta indelebile (alla stregua di Zanussi, Savio Locatelli e Cimolai) con un brand di riferimento di cui il territorio va fiero.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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