Le polveri sottili sono il tallone d'Achille Con le bonifiche migliorate diverse aree

Mercoledì 14 Marzo 2018
Le polveri sottili sono il tallone d'Achille Con le bonifiche migliorate diverse aree
IL RAPPORTO
PORDENONE Fichi d'India che tra cinquant'anni cresceranno in Friuli Venezia Giulia, temperature in aumento dai 2 ai 5 gradi, mare che si innalzerà di qualche centimetro. Se n'è tornato a parlare ieri in occasione della presentazione del rapporto dell'Arpa Fvg: «Lo stato dell'ambiente è buono e in miglioramento ha detto il direttore generale Luca Marchesi e i punti critici, che ancora esistono, sono conosciuti».
QUALITÀ DELL'ARIA
Vanno scomparendo gli inquinanti tipici degli anni 80-90 (ossidi di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio) per effetto dei miglioramenti tecnologici. Permangono invece i problemi legati alle polveri e all'ozono in particolare in provincia di Pordenone, a quegli inquinanti cioè che non dipendono da un'unica sorgente. Una loro riduzione può avvenire solo attraverso interventi su più tipologie di sorgenti e su aree molto vaste.
QUALITÀ DELLE ACQUE
Dei 424 corpi idrici superficiali presenti in Friuli Venezia Giulia, più del 50% di quelli monitorabili ha raggiunto uno stato di qualità ecologico elevato o buono. Per quanto riguarda le acque sotterranee, sul totale di 38 corpi idrici (monitoraggi in 170 stazioni), 27 mostrano uno stato di qualità chimica buono, mentre 11 corpi ne hanno uno scarso. Lo stato ecologico delle acque di transizione lagunari è buono in 3 dei 17 corpi idrici monitorati mentre in 4 corpi idrici la qualità è scarsa e in 10 è sufficiente: dati che secondo Arpa non devono preoccupare poiché l'ambiente lagunare «è naturalmente stressato in seguito ai continui apporti di acqua dolce e al gradiente di salinità». È eccellente la qualità delle acque di balneazione (57 stazioni di monitoraggio: il 97% presenta qualità eccellente).
BONIFICHE
Il Rapporto offre un aggiornamento anche sullo stato di avanzamento delle bonifiche nei siti inquinati presenti in Friuli Venezia Giulia. Due i siti di interesse nazionale: quello di Torviscosa, la cui area è stata ricalibrata grazie alle nuove conoscenza scientifiche, e quello di Trieste, che ha sua volta è stato riperimetrato nell'area del canale navigabile. L'assessore all'ambiente Sara Vito ha definito il Rapporto «un passaggio fondamentale per avere un quadro conoscitivo chiaro sullo stato di salute dell'ambiente in Friuli Venezia Giulia, ponendo al centro la scienza-conoscenza e le persone e offrendo informazioni puntuali e corrette». Secondo l'assessore si tratta di un «lavoro continuo e di prospettiva, perché i temi dell'ambiente non si risolvono dalla sera alla mattina, richiedono conoscenze complesse e non hanno confine». Infine, Vito ha ricordato «due passaggi storici»: l'avvio del nuovo depuratore di Servola a Trieste, opera di oltre 50 milioni di euro e l'attività pianificatoria con il piano di tutela delle acque che entro la legislatura andrà in Giunta per ricevere l'ok definitivo. E poi il lavoro fatto con l'amianto, il rischio idrogeologico e l'energia, l'attuazione del piano energetico regionale «che sta dando un grande apporto, basti pensare all'incidenza sul miglioramento della qualità dell'aria che verrà dall'investimento sulla mobilità elettrica».
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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