LE INDAGINI
PORDENONE Riunioni operative, accertamenti tecnici, nuovi interrogatori e la battaglia al Tribunale del Riesame. Per la Procura di Pordenone e la Guardia di finanza di Portogruaro sarà una settimana intensa. Lunedì è previsto un summit tra i finanzieri, il procuratore Raffaele Tito e il sostituto procuratore Monica Carraturo. In mattinata sarà anche conferito l'incarico all'ingegner Nicola Chemello, il consulente scelto dai Pm per esaminare i computer sequestrati a Fabio Gaiatto, Najima Romani e ai principali indagati. Saranno effettuate le copie forensi, poi saranno setacciati file, mail e documenti nel tentativo di trovare traccia dei soldi affidati dai risparmiatori alla Venice Investment Group.
Ieri si è chiuso il termine per le istanze al Riesame. A Trieste sono stati già calendarizzati i ricorsi presentati da Gaiatto, Romani, Massimiliano Vignaduzzo, Marco Zussino e Ubaldo Sincovinch, ai quali si aggiungeranno quelli depositati ieri dalle difese di Claudia Trevisan, Massimiliano Franzin, Luca Gasparotto e Andrea Zaggia. Il bergamasco Massimo Baroni, sottoposto all'obbligo di dimora, ha invece chiesto di essere interrogato direttamente dal pm. «Lo faremo la prossima settimana - spiega il suo legale, Andrea Ciccarone - contiamo di far chiarezza e provare l'estraneità alle accuse». A un interrogatorio con il pm sta pensando anche la difesa del vicentino Giulio Benvenuti, a cui il gip Rodolfo Piccin ha già modificato la misura degli arresti domiciliari con l'obbligo di firma quotidiano (due volte al giorno). Conta di dimostrare - afferma l'avvocato Marco Antonio Dal Ben - la sua «buonafede e trasparenza».
Mentre gli altri difensori si preparano a demolire l'ordinanza di custodia cautelare, la Procura di Pordenone annuncia che, a tutela dei risparmiatori, in udienza a Trieste saranno presenti il pm titolare del fascicolo o lo stesso procuratore. «È necessaria una presenza - osserva il procuratore Raffaele Tito - vista l'importanza e la complessità della vicenda».
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Riunioni operative, accertamenti tecnici, nuovi interrogatori e la battaglia al Tribunale del Riesame. Per la Procura di Pordenone e la Guardia di finanza di Portogruaro sarà una settimana intensa. Lunedì è previsto un summit tra i finanzieri, il procuratore Raffaele Tito e il sostituto procuratore Monica Carraturo. In mattinata sarà anche conferito l'incarico all'ingegner Nicola Chemello, il consulente scelto dai Pm per esaminare i computer sequestrati a Fabio Gaiatto, Najima Romani e ai principali indagati. Saranno effettuate le copie forensi, poi saranno setacciati file, mail e documenti nel tentativo di trovare traccia dei soldi affidati dai risparmiatori alla Venice Investment Group.
Ieri si è chiuso il termine per le istanze al Riesame. A Trieste sono stati già calendarizzati i ricorsi presentati da Gaiatto, Romani, Massimiliano Vignaduzzo, Marco Zussino e Ubaldo Sincovinch, ai quali si aggiungeranno quelli depositati ieri dalle difese di Claudia Trevisan, Massimiliano Franzin, Luca Gasparotto e Andrea Zaggia. Il bergamasco Massimo Baroni, sottoposto all'obbligo di dimora, ha invece chiesto di essere interrogato direttamente dal pm. «Lo faremo la prossima settimana - spiega il suo legale, Andrea Ciccarone - contiamo di far chiarezza e provare l'estraneità alle accuse». A un interrogatorio con il pm sta pensando anche la difesa del vicentino Giulio Benvenuti, a cui il gip Rodolfo Piccin ha già modificato la misura degli arresti domiciliari con l'obbligo di firma quotidiano (due volte al giorno). Conta di dimostrare - afferma l'avvocato Marco Antonio Dal Ben - la sua «buonafede e trasparenza».
Mentre gli altri difensori si preparano a demolire l'ordinanza di custodia cautelare, la Procura di Pordenone annuncia che, a tutela dei risparmiatori, in udienza a Trieste saranno presenti il pm titolare del fascicolo o lo stesso procuratore. «È necessaria una presenza - osserva il procuratore Raffaele Tito - vista l'importanza e la complessità della vicenda».
C.A.
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