LE BOTTEGHE che spariscono

Domenica 23 Luglio 2017
Cinquantadue anni dietro il bancone e ora la speranza di trovare qualcuno che raccolga il testimone e porti avanti l'attività di una delle strutture commerciali che hanno fatto la storia della città. Giuseppe Forniz e Valda Bet ci sperano ancora, nella possibilità che qualcuno voglia scommettere sul loro negozio, pronti ad accompagnare la nuova avventura e a dare la mano dietro le quinte. Per questo, come già fatto in passato, hanno esposto nuovamente il cartello giallo, mescolato a quelli che elencano le innumerevoli specialità tipiche, dalla pasta siciliana con le sarde e il finocchietto selvatico al baccalà salato: Cedesi attività. Con la disponibilità a diverse soluzioni e una specie di monito solo se veramente interessati. La ricerca finora non ha portato frutti, e se nessuno si presenterà l'unica soluzione sarà quella di dare il via a una serie di interventi che riportino i locali alla loro situazione originaria, in modo da poter essere affittati a qualche altra attività. Ma per ora i coniugi Forniz non hanno fissato un termine e continuano a coltivare la speranza che qualcuno voglia cimentarsi nell'impresa: Basterebbe qualcuno che magari abbia frequentato una scuola alberghiera e, soprattutto, che abbia una grande passione per la cucina - spiegano. Poi potrei affiancarlo io per aiutarlo - aggiunge Valda, che nel retrobottega passa ore e ore a preparare i piatti in vetrina, che dispensa e raccoglie consigli chiacchierando con i clienti. Lei che nel negozio ha portato l'esperienza di una famiglia nella quale in tanti coltivavano la passione per la buona cucina e l'ha arricchita nel tempo arrivando anche a ottenere importanti risultati in competizioni nazionali fra i fornelli. Certo, la sfida non è facile: occorrono investimenti, ma occorrono anche tante energie. Quelle che ancora oggi, a 77 anni, Giuseppe Forniz continua a dedicare al negozio a due passi da piazza Risorgimento (in viale Cossetti), dove si ferma spesso a lavorare anche fino a mezzanotte per poi essere di nuovo in piedi alle sei del mattino. Quattro ore di sonno per notte o giù di lì che cominciano a pesare, per i due coniugi che trascorrono la gran parte della loro giornata fra il bancone e le pentole. Oltre ai vassoi in vetrina, ci sono infatti anche le tante preparazioni su richiesta che i Forniz continuano a offrire a una schiera di affezionati clienti, anche se in misura minore rispetto all'attività di catering svolta in passato per feste familiari ed eventi aziendali. Di certo, il rapporto con i clienti affezionati resta uno dei punti di forza dell'attività commerciale che si trova fra viale Cossetti e piazza Risorgimento: da chi passa per acquistare una porzione di insalata di riso per il pranzo a chi si presenta con richieste più insolite, soprattutto d'estate, come quella di un patè de fois gras. Per tutti, Giuseppe e Valda Forniz non si limitano ad affettare salumi e riempire vaschette, ma dispensano consigli e raccolgono suggerimenti. E sono proprio questi clienti a sperare che le saracinesche della storica gastronomia non si abbassino definitivamente.
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