Lavoro, i robot che evitano esuberi

Giovedì 30 Marzo 2017
Lavoro, i robot che evitano esuberi
Sempre di più i robot entrano nelle fabbriche con il rischio di sostituirsi agli operai in carne e ossa. Questo è uno dei temi della cosiddetta Industria 4.0: processi produttivi sempre più robotizzati richiedono sistemi di governo del personale in grado di gestire formazione e riqualificazione di eventuali esuberi. Alla Electrolux di Porcia una automazione piuttosto spinta è partita già da qualche tempo. Fino a oggi sono stati installati circa settanta robot: macchine anche molto sofisticate che operano con il laser. Ma - almeno fino a oggi, per una condizione che certo rappresenta un caso non la norma - ciò non ha provocato nuovi esuberi. Anzi, talvolta nelle linee produttive sarebbero necessari più operai. Questo è quanto emerso in una delle Commissione paritetiche (previste all'interno di quello che resta del vecchio modello partecipativo) che recentemente hanno fatto il punto.
Una situazione che può sembrare paradossale ma che trova una spiegazione - oltre che nell'aumento dei volumi produttivi, circa 200 mila lavatrici da fare in più all'anno rispetto alle previsione del 2014 - nei nuovi modelli di lavatrici che oggi si producono a Porcia. Modelli più complessi e a maggiore contenuto tecnologico rispetto alle vecchie lavabiancheria del segmento basso di gamma che sono emigrate in Polonia. Per realizzare queste lavatrici, lungo le linee, servono in media venti o trenta operai in più rispetto a quelli necessari per i vecchi modelli. Ecco che - nonostante l'ingresso in massa in fabbrica dei metalmeccanici digitali che operano fianco a fianco con le tradizionali tute blu - i posti di lavoro vengono compensati (fino a oggi, sembra almeno pareggiati) dalla richiesta di maggiore manodopera per realizzare le lavabiancheria di ultima generazione. Per esempio le lavasciuga con pompa di calore (per il risparmio energetico) o le lavabiancheria con il sistema per addolcire l'acqua dal calcare. O ancora i modelli più grandi o semi-professionali realizzati per il mercato americano. Ma questo è un modello destinato a durare nel tempo? Difficile dirlo, soprattutto se l'automazione dovesse proseguire a ritmi quasi forsennati. Certo, fino a oggi la situazione è pareggiata: i 70 robot hanno comunque bruciato un certo numero di posti, ma gli operai sono stati recuperati sulle linee dai modelli più evoluti di elettrodomestici. «Quasi paradossalmente - spiega Gabriele Santarossa, delegato Uilm e componente della commissione - se non avessero introdotto i robot automatizzando le linee oggi a Porcia si dovrebbero assumere operai per fare andare tutte le linee a pieno regime». Stante questa situazione i circa 300 esuberi preventivati nel 2014 - che pure restano sulla carta, tanto che ci sarà la proroga di un anno del contratto di solidarietà - sono destinati a essere, almeno in parte, riassorbiti. Anche di questo si parlerà nell'incontro di verifica dell'Accordo 2014 previsto al ministero il 6 aprile.
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