Colpo grosso alla Maff5 nella zona industriale della Comina. Ieri notte ignoti, dopo aver scardinato probabilmente con un piede di porco una delle porte di accesso, si sono introdotti nell'azienda e hanno asportato circa 10 tonnellate di rame già lavorato. Il danno è ingente: si attesta tra i 40 e i 45mila euro. Ad accorgersi del furto è stato un dipendente che, dopo aver notato la porta forzata, ha scoperto che all'interno del magazzino erano spariti i sacchi che contenevano il pregiato materiale. Immediata la chiamata al 112. Sul posto è intervenuto per i rilievi e gli accertamenti personale della Questura di Pordenone, con agenti della Squadra Volante, Mobile e della Scientifica.
Sono avviliti Michele Pietra e Alessandro Puiatti, due giovani di 28 e 30 anni rispettivamente amministratore e responsabile tecnico e logistico. Avevano rilevato l'attività a maggio e, dopo un primo periodo di assestamento, avevano cominciato a farsi conoscere sul mercato guadagnando la fiducia di aziende e imprenditori del settore. Quei sacchi contenenti il rame già lavorato, frutto del processo di macinazione dei cavi elettrici, erano destinati ad alcune fonderie. «Era la prima grossa partita di materiale affermano sconsolati che dovevamo consegnare. Siamo partiti da poco con questa attività e stiamo investendo in base alle entrate. Avevamo già pensato di dotare l'azienda di telecamere di videosorveglianza, nel frattempo ci eravamo arrangiati con delle inferriate». Le stesse che i ladri, che sapevano come muoversi e soprattutto cosa rubare, servendosi di un muletto hanno provveduto a sventrare per poter agire in libertà. Dopo essere entrati nel magazzino hanno manomesso il mezzo da lavoro collegando tra loro i fili e, dopo aver collegato una cinghia all'inferriata principale, l'hanno smurata. «Non abbiamo idea di chi possa essere stato allargano le braccia Pietra e Puiatti anche perché non siamo ancora molto conosciuti. Crediamo, comunque, possa essere qualche banda dell'Est Europa che agisce su commissione».
© riproduzione riservata
Sono avviliti Michele Pietra e Alessandro Puiatti, due giovani di 28 e 30 anni rispettivamente amministratore e responsabile tecnico e logistico. Avevano rilevato l'attività a maggio e, dopo un primo periodo di assestamento, avevano cominciato a farsi conoscere sul mercato guadagnando la fiducia di aziende e imprenditori del settore. Quei sacchi contenenti il rame già lavorato, frutto del processo di macinazione dei cavi elettrici, erano destinati ad alcune fonderie. «Era la prima grossa partita di materiale affermano sconsolati che dovevamo consegnare. Siamo partiti da poco con questa attività e stiamo investendo in base alle entrate. Avevamo già pensato di dotare l'azienda di telecamere di videosorveglianza, nel frattempo ci eravamo arrangiati con delle inferriate». Le stesse che i ladri, che sapevano come muoversi e soprattutto cosa rubare, servendosi di un muletto hanno provveduto a sventrare per poter agire in libertà. Dopo essere entrati nel magazzino hanno manomesso il mezzo da lavoro collegando tra loro i fili e, dopo aver collegato una cinghia all'inferriata principale, l'hanno smurata. «Non abbiamo idea di chi possa essere stato allargano le braccia Pietra e Puiatti anche perché non siamo ancora molto conosciuti. Crediamo, comunque, possa essere qualche banda dell'Est Europa che agisce su commissione».
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