LA RIPRESA del lavoro

Venerdì 19 Maggio 2017
Le leve sul quale il territorio sta puntando per cercare di agganciare la ripresa economica sono diverse. Sia nel comparto del manifatturiero che in quello del servizi. Ma - nei prossimi due o tre anni - una grossa mano al rilancio dell'economia del territorio arriverà anche dalle costruzioni. L'edilizia, per altro, è in provincia il settore che forse più è stato colpito dalla grande crisi dal 2008 in avanti: non a caso i numeri continuano a essere i più critici con oltre 400 imprese e circa tremila posti di lavoro spariti in un decennio. Su questo scenario si sta aprendo però una nuova pagina: l'avvio del cantiere del nuovo ospedale, oltre a quello del carcere di San Vito al Tagliamento e in una prospettiva non molto lontana anche la nuova caserma dei vigili del fuoco alla ex Monti in Comina, potrebbe costituire l'inizio di un autentico volano per contribuire a fare rigirare l'economia del territorio. I tre maxi-cantieri porteranno all'impiego di diverse centinaia di addetti - certo non tutti del territorio, così come le ricadute non si registreranno solo nel Friuli occidentale - che metteranno in moto un indotto non certo indifferente. Ancora nessuno ha fatto cifre precise: se si pensa però che - secondo un rapporto standard usato in economia - per ogni addetto impiegato in edilizia se ne generano tre nei diversi comparti dell'indotto.
Sul fronte del nuovo ospedale e della cittadella della salute il cantiere sta proseguendo nei tempi previsti. Si tratta della più grande opera pubblica che si realizza in provincia nell'ultimo trentennio: dopo la diga di Ravedis (peraltro mancano ancora i collaudi definitivi) il futuro ospedale, con i quasi 180 milioni di investimento, rappresenta la maggiore opera pubblica prevista sul territorio. La fase attuale (sono impegnati circa 40 lavoratori) è quella dello scavo per il parcheggio sotterraneo e contemporaneamente è iniziato il getto di quello che sarà il pavimento della zona interrata del futuro parcheggio. La fase nella quale in cantiere ci sarà il numero più elevato di addetti è prevista a cominciare dal prossimo anno: la media calcolata in tutti i quasi cinque anni previsti è di 120 addetti al giorno. È chiaro che quando l'opera sarà in uno stato avanzato in cantiere ci sarà un numero anche di due o tre volte superiore alla media. Molte saranno le piccole imprese che opereranno anche contemporaneamente nelle più diverse mansioni necessarie nei passaggi costruttivi. In alcuni periodi - nell'arco del programma dell'opera - tra operai e artigiani ci saranno comunque diverse centinaia di persone. Al fine di gestire tutti gli aspetti - anche logistici e legati alla sicurezza sul lavoro - è stata istituita una cabina di regia tra Azienda5, pool di imprese che stanno realizzando l'opera e organizzazioni sindacali. Parallelamente, con la Prefettura, vi sarà un tavolo per le linee guida dell'Accordo di legalità: un percorso che viene istituito normalmente negli appalti di una certa importanza. Al maxi-cantiere pordenonese di via Montereale si aggiungerà - nei prossimi mesi - anche il cantiere sanvitese per la costruzione del futuro carcere provinciale che sostituirà il penitenziario nel Castello di Pordenone che dovrà trovare una nuova destinazione. Sono, invece, più incerti i tempi (anche se il progetto c'è già e l'iter al ministero è in fase avanzata) per la nuova caserma dei vigili del fuoco nell'ex caserma Monti in Comina. Insomma, il territorio spera che dopo il crollo degli ultimi anni l'edilizia si trasformi nella molla dell'economia del territorio.
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