La paladina antiusura era specializzata in fuga di capitali

Martedì 19 Settembre 2017
L'associazione antiusura si era specializzata in fughe di capitali all'estero - Slovenia, Croazia e Senegal - per impedire che banche o Erario li sequestrassero. Un meccanismo perfettamente oliato, che ha permesso ai protagonisti di accumulare 7 milioni di euro. La riserva di denaro è stata sequestrata dalla Guardia di finanza di Parma, che nel fine settimana ha eseguito sette delle otto misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata alla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Al vertice del gruppo c'era Wally Bonvicini, 65 anni, imprenditrice di Parma con residenza a Capodistria, diventata con la sua Federitalia la paladina degli imprenditori tartassati dal Fisco, conosciuta anche in Friuli per le sue battaglie. Adesso è in carcere, come il suo consulente, il friulano Sante Scian, 49 anni, di Cordenons, conosciuto per essere stato uno dei soci fondatori del Dream Village. Arrestato in regione anche Tom Vigini, un 41enne di Muggia, che sul suo profilo Facebook scrive ripetutamente che «chi ha il conto pignorato da Equitalia, chi è segnalato in centrale rischi e nessuna banca gli apre il conto, io vi posso aiutare facendolo aprire in altro paese con terminale pos, bancomat, home banking... contattatemi e vi spiego... spero vi sia d'aiuto».
Ai domiciliari ci sono altri quattro dei 26 indagati: Sauro Terzuoli (51) che ha la residenza a Capodistria; Serena Redditi (46) di Bucine (Arezzo); Barbara Oleari (45) di Parma e Giuseppe Antoniazzi (43) di Varsi (Parma). Interdizioni per una imprenditrice di Ferrara e per il notaio di Savona che stipulava gli atti giuridici per costituire i trust, creare le società, cedere le quote o affittare i rami d'azienda. Nei guai anche un'ex imprenditrice di Carlino (Udine), che attraverso l'associazione antiusura era riuscita a sottrarre al Fisco una Rolls Royce.
Secondo la Finanza, sarebbero state movimentate decine di milioni di euro tra il 2011 e il 2017. Il denaro sarebbe stato spostato in società, in particolare in Slovenia, Croazia e Senegal, attraverso l'apertura di trust o l'affitto di rami d'azienda o la cessione di quote societarie. Tutto ciò grazie a società di diritto estero che si chiamavano Modepasse (Parola d'ordine, da cui prende nome l'operazione), Cibiex e Rarauno. In Italia l'attività continuava, nessuno si insospettiva, perchè una volta creata sulla carta la società estera, veniva aperta una unità locale in Italia che coincideva con la sede della società o azienda originaria. A ricevere le notifiche del Fisco era un membro del gruppo che viveva in Slovenia e ogni volta controfirmava gli atti con nomi falsi. I più utilizzati erano quelli di due attori: l'ignaro Renato Pozzetto e John Wayne.
L'indagine è scattata dopo la denuncia di una imprenditrice raggirata da Federitalia: a fronte di un debito con l'Erario, aveva versato 350 mila euro che non sono più rientrati nella sua disponibilità, nonostante gli fosse stato garantito che sarebbero stati restituiti sottoforma di vitalizio. «Si può fallire - ripetevano agli imprenditori in difficoltà - ma ciò che è nel trust non è aggrebile dalle banche o da Equitalia». E di trust (rapporto giuridico nel quale una persona amministra dei beni per conto di terzi, che ne sono beneficiari) la Finanza ne ha individuati 49 trust, oltre a 71 cessioni di quote societarie, 12 affitti immobiliari e 3 cessioni di rami di azienda, a fronte di debiti tributari non pagati per milioni di euro.
L'associazione copriva l'attività promuovendo denunce e querele per usura ed estorsione che finivano per essere archiviate perchè infondate. Le riproponeva identiche in altre Procure, pur sapendo che banche e Equitalia non c'entravano nulla con le accuse. Ecco perchè la Procura di Parma conteva a Wally Bonvicini e Sante Scian anche il reato di calunnia.
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