L'Ater viaggia in controtendenza Non paga solo un cittadino su cento

Domenica 11 Novembre 2018
L'Ater viaggia in controtendenza Non paga solo un cittadino su cento
L'EDILIZIA PUBBLICA
PORDENONE Le case popolari godono di affitti agevolati. Sono definite popolari proprio per quello. In qualche caso, però, finiscono anch'esse nello stesso pentolone. Ci sono inquilini che fanno fatica a pagare anche i canoni di locazione calmierati dell'Ater. Ma si tratta in questo caso di una quota estremamente bassa, per un dato che va nettamente in controtendenza rispetto a quello provinciale. A chiarire il concetto è Angioletto Tubaro, che ha in mano l'Ater di Pordenone e allo stesso tempo anche i numeri annuali. La sua analisi parte dal 2018, cioè dall'anno in corso che non è ancora terminato. «Attualmente - ha detto Tubaro - la quota di inquilini morosi si attesta al 3 per cento. Ma storicamente si registra un netto calo a dicembre, quando arrivano le tredicesime nelle tasche dei cittadini». Si presuppone quindi che la quota di morosi possa attestarsi all'1 per cento del totale delle locazioni, che in provincia di Pordenone sono quasi tremila. «Nel 2017, ad esempio, abbiamo avuto un inquilino moroso su cento, a conferma di come la quota sia estremamente bassa rispetto a quella generale». Un dato in controtendenza che rappresenta un segnale di speranza, proprio nei giorni in cui si sta discutendo dei nuovi criteri per l'accesso agli alloggi popolari. «Rispetto ai canoni che dovevano essere pagati nel 2017 - ha proseguito Angioletto Tubaro - registro una morosità dell'1 per cento in media. Si tratta in questo caso di persone che per più mesi consevutivi non riescono a pagare neppure l'affitto calmierato degli alloggi popolari. Non contiamo invece i ritardi di un mese, perché può capitare a tutti di non riuscire a pagare una rata per delle difficoltà momentanee. I dati devono essere letti con attenzione, per evitare strumentalizzazioni e facili interpretazioni. La situazione degli alloggi popolari è tutto sommato buona, non riscontriamo particolari criticità».
Questo è vero dal lato degli affitti da pagare: le emergenze sono altre, come le lunghe code per accedere agli alloggi e le incertezze che avvolgono ancora la riforma regionale che rivoluzionerà i criteri d'accesso. In ogni caso almeno il settore dell'edilizia pubblica sembra reggere: è lì che ad esempio si concentra la maggior parte dei cittadini stranieri, sintomo che in realtà nel settore privato ad essere in difficoltà sono soprattutto gli italiani.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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