PORDENONE - (al.co.) Una città chiusa, almeno dal punto di vista della ristorazione. E non sono mancate le proteste di chi si è dovuto accontentare di quei (pochi) locali aperti. «Dopo Ferragosto sostiene Aldo Biscontin, presidente mandamentale dell'Ascom Confcommercio di Pordenone la città, ormai da anni, tende a svuotarsi. Se la maggior parte dei ristoratori ha deciso di tenere abbassate le serrande, significa che ha constatato, su base storica, che non aveva convenienza a tenere aperto. Quello che mi sorprende, al di là di tutto, è che quasi tutti, contemporaneamente, abbiano deciso di chiudere nello stesso periodo. Non entro nel merito delle singole scelte anche perché, essendo io stesso commerciante, so bene quanto i costi siano elevati quando si decide di aprire. E se a fine giornata non si ha un tornaconto, qualche riflessione è giusto farla. Credo, tuttavia, che molti commercianti abbiano deciso di andare in ferie anche per mettere a riposo i dipendenti». Già a inizio del mese prossimo ci sarà infatti tutta una serie di appuntamenti e manifestazioni che terranno molto impegnati gli esercenti della città. Soprattutto quelli del centro.
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