Interporto a rischio in caso di annessione

Martedì 23 Maggio 2017
Interporto a rischio in caso di annessione
Una settimana per cercare di convincere UnionCamere (l'organismo nazionale delle Camere di commercio che dovrà chiudere la partita dei tagli e delle aggregazioni entro il 30 maggio) a imboccare la strada della Camera unica per il Friuli Venezia Giulia. È per questo che ieri la giunta camerale dell'ente guidato da Giovani Pavan ha spedito a UnionCamere - con cui il confronto non è certo tenero - un documento con le proprie determinazioni. La richiesta resta una su tutte: l'unico ente camerale regionale. In via alternativa, anche sulla base della comprovata rispondenza a indicatori di efficienza e di equilibrio economico, si chiede l'istituzione della Camera del Friuli occidentale. In caso di mancato accoglimento - è stato inoltre deliberato - saranno promosse le azioni giudiziarie verso eventuali provvedimenti lesivi dell'ente e della comunità delle imprese assunti anche comprimendo anche gli spazi di autonomia della Regione. Viene messa nero su bianco l'ipotesi del ricorso - al Tar e alla Consulta - al quale sta lavorando l'avvocato Bruno Malattia. Ma l'azione delle categorie e del territorio è anche rispetto ai possibili rischi - anche per altre importante realtà - che si aprirebbero nel caso di un'annessione della Camera a Udine. Sarebbero fondate le preoccupazioni - manifestate anche dallo stesso sindaco Alessandro Ciriani - sia per il futuro di Interporto che della Fiera. In particolare su Interporto, negli anni, sono state investite moltissime risorse - sia dal territorio che dalla Regione - che rischierebbero di essere vane se perdesse la sua importanza strategica rispetto a Cervignano. Sul polo logistico si è puntato molto: bretella sud, raccordo ferroviario, senza contare che vi sono progetti per diversi milioni pronti per essere appaltati al fine della realizzazione del terminal. Cosa accadrebbe all'Interporto di Pordenone se controllato dalla Camera di Udine che sta puntando su Cervignano? Domanda che nasconde un forte timore di categorie e sindaci del territorio.
Intanto, negli ultimi giorni all'appello del Presidente Pavan hanno risposto tutti i sindaci. Secondo l'ufficio di presidenza, all'appello hanno aderito oltre a tutti Comuni della provincia anche 15 tra associazioni di categoria e Ordini professionali: avvocati, architetti, commercialisti ed esperti contabili, Collegio dei geometri, periti industriali e Consulta delle professioni). La ricaduta, in percentuale, supera così l'80 per cento della popolazione residente e delle imprese che hanno sede legale nel pordenonese.
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