Industria, da Ikea al navale

Venerdì 19 Maggio 2017
Industria, da Ikea al navale
PORDENONE - (d.l.) Le vele del tessuto produttivo del Friuli occidentale potranno gonfiarsi - oltre che lcon a spinta che potrà arrivare dalle costruzioni - solo se a ri-creare posti di lavoro sarà il settore industriale. Quel manifatturiero che ha fatto la storia della provincia. Ed è per questo che le categorie produttive - in primis Unindustria - e il sindacato cercano strade comuni sul fronte dell'industria che sta cambiando pelle. E per accompagnare questo cambiamento - che oggi significa in particolare investimenti sulla digitalizzazione delle fabbriche - le imprese si stanno attrezzando. Una delle sfide per le imprese della meccanica e del legno del territorio è proprio quella della robotizzazione. A fare da apripista ancora una volta su questa strada è l'Electrolux di Porcia: in circa un anno le linee produttive di lavatrici sono state fortemente digitalizzate al fine di mantenere la competitività. La vera sfida è quella di mantenere anche i posti di lavoro. E su questo fronte, per aiutare nei processi di cambiamento le piccole e medie imprese, è nato il Digital data center della fabbrica modello di San Vito: una fabbrica-scuola che Unindustria ha voluto in tempi non sospetti. Una leva che spinge il comparto industriale a imboccare nuove strade. E da una parte - imprese eccellenti in quest'ambito sono Friulintagli e il Gruppo Pezzutti - c'è stata una sorta di specializzazione nella subfornitura per grandi colossi come Ikea che fa del territorio una sorta di fornitore del gigante svedese dell'arredo. Dall'altra - visto che i vecchi distretti dell'arredo e del metallo stanno evolvendo - si è imboccata la strada del retrocantiere del settore navale. Una rete di imprese - come la Interior Marine di Vallenoncello, ma ve ne sono altre anche nei settori delle cucine e del wellness - che potrebbero portare alla creazione di una sorta di polo dei fornitori del settore navale a cominciare da Fincantieri. Ma vi è un risveglio anche in comparti più tradizionali: le imprese che lavorano per l'automotive stanno tirando. Così come le vetrerie, in particolare nella zona del Ponte Rosso. Imprese e sindacati hanno anche siglato un accordo apri-pista per l'assunzione di giovani proprio per rispondere alla grande fame di operai ultra-specializzati che ha il territorio.
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