IL LUTTO
PORDENONE Competenza, sensibilità, determinazione. Usando queste

Venerdì 24 Novembre 2017
IL LUTTO PORDENONE Competenza, sensibilità, determinazione. Usando queste
IL LUTTO
PORDENONE Competenza, sensibilità, determinazione. Usando queste tre parole, nel 2009 la Pro Casarsa e Forum Democratico gli avevano assegnato il premio Cittadino dell'anno. Sono le tre qualità in via d'estinzione che Pordenone e il Friuli Venezia Giulia hanno perso ieri mattina, quando nella sua abitazione pordenonese di via Monte Pelmo è morto Angelo Cozzarini. Aveva 77 anni, ne avrebbe compiuti 78 il 16 dicembre. Si è spento tra le mura domestiche dopo una lunga malattia e dopo una vita donata al lavoro e all'impegno per la città e il territorio. Originario di San Giovanni di Casarsa, dov'era nato nel 1939, negli ultimi anni si era dedicato interamente all'assistenza della moglie Anna, ma il segno che ha lasciato tra il Meduna e il Noncello non l'aveva dimenticato nessuno. Ha lasciato anche i figli Giorgio, magistrato, Paolo e Alessandro, oltre a sette nipoti. Le esequie saranno probabilmente celebrate martedì
GLI ANNI D'ORO
Angelo Cozzarini era arrivato a Pordenone presto, tanto da diventarne un cittadino adottivo a tutti gli effetti. Aveva lasciato il paese appena conseguito il diploma di tecnico industriale al Malignani di Udine. Era entrato a far parte dell'universo Zanussi, il fiore all'occhiello della città negli anni '60. Sempre in Zanussi, nel frattempo diventata Electrolux, avrebbe chiuso la sua carriera da dirigente.
Ma nel frattempo maturavano in lui la coscienza politica e la passione per la cultura. Nel 1975 è stato eletto per la prima volta consigliere comunale a Pordenone, ruolo nell'ambito del quale ha concentrato la sua attività soprattutto nei campi della sanità e della cultura. In quegli anni ha ricoperto l'incarico di vice-presidente del Consorzio sociosanitario e di membro del Comitato di gestione dell'Usl nel delicato momento dell'avvio del Servizio sanitario nazionale. Nel 1983 è stato nominato vicesindaco a Pordenone, con l'assessorato alla Cultura. Tra le iniziative assunte, ha organizzato nel 1984 la storica mostra celebrativa di Giovanni Antonio De Sacchis, detto Il Pordenone, in occasione dei 500 anni dalla nascita, ha contribuito alla fondazione dell'associazione Le giornate del cinema muto e ha avviato la ristrutturazione del museo di storia naturale e di quello archeologico di Torre.
IL TEATRO
È stato il padre di Dedica, nonché un combattente che voleva il nuovo teatro. Nel 1992 è stato eletto presidente dell'Associazione provinciale per la prosa. In 15 anni si è impegnato nel potenziamento dell'attività del sodalizio, pur nel difficile periodo di transizione della ristrutturazione del Verdi.
Il suo percorso si è indirizzato verso la promozione teatrale, soprattutto riferita al pubblico più giovane, con iniziative rivolte agli studenti. Dal 2001 al 2004 è stato presidente dell'Ert, ruolo che ha esercitato fino alle dimissioni per motivi di salute. Si spegne un testimone del lavoro compiuto da tanti appassionati per diffondere e aumentare la cultura teatrale in città e nel Fvg, è il ricordo dell'associazione Thesis. «Se n'è andata una persona mite e buona - ha detto il figlio Giorgio -. Era naturalmente portato alle relazioni sociali e ha dato tanto alla città». Da giovane era stato anche sindacalista. Attento ai bisogni degli altri, come per vocazione.
Marco Agrusti
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Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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