«Il furto? Non troviamo lavoro»

Venerdì 28 Aprile 2017
«Il furto? Non troviamo lavoro»
Dicono di essere venuti in Italia per cercare lavoro: non l'hanno trovato e sono andati a rubare in un'abitazione di via Leopardi a Fiume Veneto. Così si giustificano i tre moldavi arrestati l'altro ieri a Portogruaro, dopo un inseguimento di quasi 20 chilometri culminato con lo sfondamento della sbarra del casello dell'A28. Viorel Sisianu, 29 anni, Valentin Vasilacki, 24 e Valeriu Cecoi, 30, oggi compariranno davanti al gip Piera Binotto per la convalida dell'arresto. La cattura - che ha impegnato per quasi due ore i poliziotti della Squadra Volante di Pordenone, della Polstrada di Spilimbergo e San Donà, nonchè i carabinieri del Norm di Portogruaro - è stata piuttosto movimentata e due agenti sono rimasti feriti (21 e 10 giorni di prognosi). I ladri hanno cercato riparo tra la boscaglia, nascondendosi tra i rovi, e quando sono stati individuati hanno cercato di evitare le manette dimenandosi per impedire a polizia e carabinieri di bloccarli.
Tanta violenza, secondo la Procura, potrebbe configurare il reato di rapina impropria, anche se l'arresto non è avvenuto nell'immediatezza del furto. È con questa imputazione che oggi verrà chiesta la convalida e la misura cautelare. Ai tre si contesta anche il furto nell'abitazione di Fiume Veneto (una borsetta contenente 550 euro, scarpe, una play station, la Mazda 3 parcheggiata in cortile e usata per la fuga) e la ricettazione della Volkswagen Passat rubata qualche giorno prima nel Trevigiano, abbandonata in via Leopardi a Fiume Veneto.
I tre saranno assistiti dall'avvocato Luca Spinazzè. «Mi hanno detto che è la prima volta che vengono arrestati - afferma il legale - Sostengono di essere venuti in Italia per lavorare, ma non avendo trovato un'occupazione sono andati a fare un furto». Sono affermazioni che difficilmente potrebbero convincere la Polizia. Indagini sono state avviate per capire se Sisianu, Vasilacki e Cecoi abbiano commesso altri furti, dove fossero domiciliati e se fanno parte di qualche banda specializzata nei furti notturni. I sospetti sono tanti. A cominciare dal fatto che l'altra notte giravano in provincia di Pordenone con un'auto rubata e senza alcun telefonino cellulare al seguito. Potrebbe essere una precauzione per non farsi intercettare o per impedire agli investigatori di analizzare i contatti in rubrica telefonica nel caso fossero stati arrestati.
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