Il cibo locale sposa l'ambiente 250mila euro all'Uti del Noncello

Sabato 20 Gennaio 2018
Il cibo locale sposa l'ambiente 250mila euro all'Uti del Noncello
NUOVI FONDI
PORDENONE Finanziamento da 250mila euro per l'Unione del Noncello dal Fondo paesaggistico, grazie al progetto Itinerari del cibo, primo classificato in graduatoria a livello regionale. Lo annuncia il presidente dell'Uti Giuseppe Gaiarin: «L'insediamento della conurbazione pordenonese posto sui bordi delle risorgive - spiega - vive di un vantaggio che molte città non hanno: un patrimonio ambientale e culturale di grande valore, capace di essere attrattivo non solo per gli abitanti, ma anche di costruire una offerta turistica più complessa. Per questo motivo - continua -, abbiamo creduto fin dall'inizio a un progetto che, attraverso l'individuazione di una ventina di sentieri urbani e strade campestri, propone una sorta di rete di mobilità lenta locale. Ma ciò che contraddistingue più di ogni altra cosa questo progetto è la scelta di leggere questi percorsi come itinerari del cibo, che uniscano le richieste di salute e di piacere dei cittadini e migliorino il rapporto tra produttori e consumatori. Ogni percorso promuoverà cioè dei prodotti e racconterà il tessuto economico, fatto di imprese enogastronomiche, agroalimentari e turistiche che saranno evidenziate all'interno di ogni percorso».
I percorsi permetteranno di esplorare la città fino alla campagna, «un ambiente costellato di luoghi di straordinario interesse paesaggistico come quello della chiesa di Pieve e del Sentiron, oppure le grandi ville, luoghi della memoria come il Portovieli a Porcia o spazi ancora riconoscibili per le loro antiche funzioni come il porto della Brentella, per raggiungere storici guadi, vecchi capitelli, i resti degli opifici pre-industriali; dall'altra parte si potranno conoscere i luoghi dell'agricoltura a km0 del territorio, permettendo agli agricoltori di uscire dalla morsa della crisi delle filiere lunghe proponendo cibo locale, e ai cittadini di essere più garantiti come consumatori».
«Integrare le capacità dell'offerta turistica cittadina con quella di un patrimonio culturale diffuso e del paesaggio naturale e agricolo, costruendo un nuovo rapporto identitario tra cibo e territorio - conclude - ci sembra il modo migliore per permettere alla città dei 100mila di crescere nel consenso dei visitatori del Fvg».
L.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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