IL CENSIMENTO
PORDENONE Non solo chiese, castelli, ville: il Friuli si scopre

Martedì 20 Marzo 2018
IL CENSIMENTO
PORDENONE Non solo chiese, castelli, ville: il Friuli si scopre una terra ricca anche di altri monumenti, di non minore importanza. Soprattutto per il ruolo che svolgono nella (e per la) nostra vita. Dei 2.407 alberi monumentali d'Italia che fanno bella mostra di sè nel primo elenco pubblicato in queste settimane dal ministero delle Politiche agricole, ben 139 risiedono in regione (si tratta di quelli già censiti e riconosciuti nelle schede allegate al Decreto 55/2017 del presidente della regione, in base a quanto disposto dalla legge 9/2007) e di questi 18 nel Pordenonese. Sono faggi, aceri, bagolari, castagni, magnolie, abeti rossi, farnie e anche un albero dei tulipani a scrivere questa ricca pagina della biodiversità del territorio. E se i boschi rappresentano naturalmente l'ambiente in cui questi giganti possono vivere e prosperare, è curioso scoprire che quasi un terzo degli alberi monumentali dell'ex provincia si trovano invece in un contesto urbano. E che, tra questi ultimi, proprio l'albero dei tulipani di via del Tulipifero di Porcia, sia il secondo più alto del lotto dei monumenti verdi, con i suoi 32 metri di altezza.
MISURE E LUOGHI
È Claut il comune che presenta il maggior numero di alberi monumentali: ben cinque. Si tratta di quattro abeti rossi (due a Caserac Rassetum - Cima Lastruta e due a Malga Senons - Cima Naritas) e di un faggio che si trova invece a Pian di Mio; tre ciascuno ne contano invece Caneva e Porcia, due Aviano e Maniago, uno ciascuno Barcis (Foresta del Prescudin), Fiume Veneto e Sequals. Se il più alto è uno dei due abeti rossi di Malga Senons - Cima Lastruta), con i suoi 33 metri (l'altro, con 27, è al quinto posto), è l'albero dei tulipani di Porcia ad occupare il secondo posto, mentre il terzo spetta al faggio di Pian di Mio (Claut), con 29 metri, che precede di poco il bagolaro di via Chiaradia di Stevenà di Caneva (28). Se non svetta con i suoi soli 12 metri di altezza, è invece l'acero campestre di Colle San Giorgio (Aviano) a giganteggiare quanto a circonferenza, con i suoi 670 centimetri: oltre un metro in più rispetto alla farnia di Guarda di Sotto (Fiume Veneto), che con i suoi 545 centimetri è il secondo più corpulento nella graduatoria territoriale. Quasi tutti gli altri alberi compresi nell'elenco hanno una circonferenza superiore ai 4 metri (si va dai 470 centimentri del Faggio del Bacino di Pian delle more ai 402 di uno dei due abeti rossi di Malga Senons, mentre il più esile è la magnolia di Parco Correr Dolfin di Porcia con i suoi 245 centimetri.
LE MOTIVAZIONI
Età e/o dimensioni è il criterio predominante principale in base al quale questi giganti verdi sono stati inseriti nell'elenco. Ma non mancano anche altre motivazioni. Come ad esempio la forma e portamento, che riguarda l'acero campestre di Aviano e il bagolaro e la magnolia di Porcia; o il valore storico, culturale e religioso in base al quale sono stati inclusi nell'elenco il tiglio selvatico di piazza Martiri garibaldini di Caneva e la farnia in Strada di Angoris a Lestans.
GLI ESCLUSI
Nell'elenco non figurano invece, tra gli altri, anche due alberi che erano stati censiti dal Corpo forestale dello Stato nel 2014. Entrambi si trovano nel parco di Villa Policreti a Castello d'Aviano. Si tratta di un pioppo nero (36 metri di altezzaa e con un tronco dalla circonferenza di 415 centimentri) e di una farnia alta 30 metri e con una circonferenza del tronco di 362 centimetri. Ma non sono gli unici. In altri elenchi compaiono il faggio sul sentiero del Cai 389-390 in Val dei Frassin in Cimolais; il quasi tricentenario pino silvestre che si trova all'ingresso dei vivai Martinuzzo a Fratta di Caneva e - sempre a Fratta - il gelso nero Arduino che di anni ne ha quasi 400. Tutti i dimenticati potranno auspicabilmente trovare collocazione nel nuovo elenco, per la cui preparazione i lavori sono già in corso.
mfg
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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