IL CASO
PORDENONE Sedici medici dell'Aas Friuli Occidentale hanno vinto anche

Sabato 18 Novembre 2017
IL CASO
PORDENONE Sedici medici dell'Aas Friuli Occidentale hanno vinto anche in appello la battaglia sull'illegittimità delle trattenute retroattive. Nei giorni scorsi è stata confermata la sentenza pronunciata dal giudice del lavoro Angelo Cobucci lo scorso febbraio, che condannava l'Azienda a restituire oltre 37 mila euro. Nella vicenda si era inserito un secondo contenzioso. La difesa dei medici, l'avvocato Cinzia De Roia, a maggio aveva infatti notificato un atto di precetto per avviare la procedura esecutiva, in quanto l'Azienda non aveva adempiuto alla sentenza di primo grado. L'Aas aveva proposto opposizione ritenendo che le spettassero 120 giorni di tempo, come per la pubblica amministrazione e gli enti pubblici non economici. È stato sempre il giudice Riccio Cobucci a pronunciarsi e a dar ragione ai medici: le Aziende sanitarie sono enti pubblici economici ed esercitano attività di natura imprenditoriale. Nel frattempo, per evitare procedure esecutive, ai medici era stato pagato quanto dovuto. La vicenda nasce dall'ultimo intervento normativo in materia di libera professione sanitaria. Il decreto Balduzzi ha previsto un'ulteriore trattenuta del 5% sui compensi dell'attività libero professionale dei medici al fine di costituire un fondo per abbattere le liste d'attesa. L'inerzia dell'Aas n. 5 si è protratta per oltre un anno e, quando ha attivato le procedure per permettere la revisione concertata delle tariffe, ha recuperato forzosamente la trattenuta anche sui compensi pregressi. L'Azienda, tutelata dall'avvocato Vittorina Colò, sosteneva l'attuazione della trattenuta ex lege dal momento dell'entrata in vigore del decreto Balduzzi, ma i giudici non le hanno dato ragione. Tra l'altro, i medici lamentano che, ad oggi, le somme trattenute sono ancora accantonate, non avendo la Regione stabilito come destinare il fondo per ridurre le lunghe liste d'attesa che si sono create in molti settori.
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