IL CASO
PORDENONE La scorsa settimana quattro ragazzi (di cui tre minorenni)

Mercoledì 16 Maggio 2018
IL CASO
PORDENONE La scorsa settimana quattro ragazzi (di cui tre minorenni) denunciati dalla Polizia di Stato durante i servizi straordinari di controllo della città, l'altro ieri pomeriggio due arresti da parte dei carabinieri. Lo scenario è sempre lo stesso: il parco Querini. Nonostante la mega retata che ha stroncato il traffico di hascisc e marijuana organizzato dai profughi, l'area verde a ridosso della stazione continua a essere un punto di riferimento per i consumatori di droghe leggere. E i profughi-spacciatori sono già stati sostituiti da altri pusher. Come i due giovanissimi arrestati l'altro ieri, verso le 14, dai militari del Radiomobile.
Si tratta di un tunisino di 18 anni, con regolare permesso di soggiorno, e di un 19enne egiziano che si trova in Italia con un permesso di soggiorno scaduto. Sono entrambi domiciliati a Fiume Veneto, nella stessa abitazione. Al momento del controllo avevano addosso 18 grammi di hascisc ciascuno: uno li aveva nascosti in un pacchetto di sigarette, l'altro si era infilato lo stupefacente nelle mutande. Avevano anche delle bustine, che lasciano pensare al fatto che si fossero organizzati per suddividere l'hascisc in dosi prima di smerciarlo.
Caricati in auto dai carabinieri e portati in caserma, sono stati poi sottoposti a una perquisizione domiciliare. A Fiume Veneto sono stati recuperati altri 21 grammi di hascisc. A quel punto è scattato l'arresto per l'ipotesi di detenzione ai fini di spaccio. Il magistrato di turno ha poi disposto la liberazione dei due ragazzi; chiederà la convalida degli arresti in un momento successivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci