IL CASO
PORDENONE Giorgio Fidenato non accetta l'archiviazione dell'indagine

Mercoledì 16 Gennaio 2019
IL CASO
PORDENONE Giorgio Fidenato non accetta l'archiviazione dell'indagine sull'assalto degli ambientalisti all'abitazione della famiglia di Silvano Dalla Libera, l'imprenditore agricolo mancato nei giorni scorsi. Ha portato il caso all'attenzione del Consiglio giudiziario della Corte d'appello di Trieste affinchè valuti se le conclusioni della Procura e del giudice per le indagini preliminari che ha accolto la richiesta di archiviazione siano corrette. La vicenda risale al 30 marzo 2014. Gli attivisti anti Omg arrivarono a Vivaro, entrarono nel cortile di Della Libera, imbrattarono i muri della casa con scritte, gettarono un fumogeno all'interno della casa e scaricarono un metro cubo di letame sul cancello. La Digos identificò 47 persone: per 46 (in un caso c'è stato un difetto di notifica) le accuse sono archiviate. Secondo il Pm era difficile dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità degli attivisti, identificati incrociando numeri di targa di auto, immagini tratte da impianti di videosorveglianza e celle telefoniche. Quel giorno erano a Vivaro per partecipare alla protesta. «Ma non risulta dimostrata o dimostrabile - spiega il giudice nella sua ordinanza di archiviazione - la specifica responsabilità di nessun indagato, neppure sotto forma di concorrente morale, atteso che dalla stesse indagini risultano esservi soggetti presenti alla manifestazione che però si dissociarono quando la stessa assunse connotati illeciti e si allontanarono». Fidenato non ci sta. «I veri dissociati - scrive nella sua segnalazione al Consiglio giudiziario - per non venire assimilati a coloro che hanno commesso atti illeciti avrebbero dovuto recarsi immediatamente agli organi di polizia e raccontare ad essi tutto quanto era successo e denunciare le persone che avevano commesso quegli atti illeciti». Tutti i manifestanti erano incappucciati perchè, secondo Fidenato, «c'era la volontà di non differenziarsi da coloro che hanno materialmente commesso le azioni violente».
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