IL CASO
PORDENONE Dopo quelli di via Cappuccini, giù altri cinque tigli

Domenica 24 Giugno 2018
IL CASO
PORDENONE Dopo quelli di via Cappuccini, giù altri cinque tigli nell'ambito del progetto di riqualificazione di via Mazzini. E così, nel giro di un paio d'anni, le parti s'invertono: la maggioranza, i cui esponenti firmavano petizioni per salvare i tigli di via Cappuccini e i cedri di largo San Giovanni, dà ora il via libera a progetti che sacrificano parte del patrimonio arboreo (sottolineando, d'altra parte, di aver piantumato in questi due anni duemila nuovi esemplari), mentre coloro che in passato erano accusati di scarsa sensibilità ambientale si schierano adesso in difesa delle piante.
A intervenire è in questo caso il capogruppo del Pd. Nel mirino, uno dei progetti recentemente approvati dalla Giunta, per la riqualificazione di via Mazzini. La Relazione specialistica del verde allegata al progetto rileva come nell'ambito di intervento si trovino due filari alberati costituiti da esemplari di Tilia cordata (tigli, appunto), che risalgono agli anni Trenta del secolo scorso. Tali piante sono definite in un'età adulta/senescente, comportando una produzione di rami secchi e avventizi che si staccano facilmente e che possono generare disagi alla circolazione sottostante e agli utenti della strada.
Delle 25 piante, 20 vengono identificate con un bollino rosso, come specie senescenti a rischio di distacchi e schianti dei rami ormai scarsamente saldati al tronco; le restanti cinque, quelle destinate a essere abbattute, con un bollino nero, in quanto specie maggiormente compromesse a causa di un generale fenomeno di affioramento dell'apparato radicale, a rischio di distacchi e schianti dei rami ormai scarsamente saldati al tronco.
«Dopo quelli di via Mazzini, qui si abbattono altri cinque tigli per sostituirli con altre piante, ricavando lo spazio per la pista ciclabile accanto ai parcheggi- constata Nicola Conficoni -: una scelta, quella di abbatterli, che non appare supportata da un parere di Gea che indichi come necessario l'abbattimento. Le descrizioni di queste cinque piante non sono sostanzialmente diverse da quelle delle piante destinate a rimanere. Per questo credo necessario che sia fatto un approfondimento. Anche perché questi abbattimenti, oltre a seguire quelli di via Cappuccini, dove secondo le relazioni almeno 19 potevano essere salvati, precedono quelli imminenti in viale Dante, viale Marconi e via Piave». A questo proposito, il Pd ha predisposto un'interrogazione per chiedere al sindaco quanti alberi esattamente siano stati messi a dimora e abbattuti nel 2017 e nei primi mesi del 2018, e in quali ambiti e se, come assicurato in Consiglio comunale, vi sia l'intenzione di pubblicare con cadenza annuale sul sito internet un rapporto sulla consistenza del patrimonio arboreo. Sul progetto relativo a via Mazzini, poi, Conficoni fa anche altri rilievi: «Nel progetto, la ciclabile di viale Mazzini non appare adeguatamente connessa a quella che scende da via Damiani. Inoltre, nel momento in cui si riqualifica questo punto di accesso alla città - sottolinea -, si dovrebbero prendere in considerazione anche gli spazi esterni alla stazione ferroviaria. A questo proposito, che fine ha fatto il progetto di un parcheggio per le biciclette? E non si potrebbe valutare l'acquisizione del vicino magazzino?»
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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