PORDENONE - (al.co.) Sono sempre di più le teenager che restano incinte prima di aver raggiunto la maggiore età. Mamme a 14 anni, zainetto in spalla e biberon in mano. La fotografia scattata a Pordenone non è molto diversa da quella di altre città. Storie di una società emancipata ma soltanto in parte. «Se è vero che le statistiche parlano di ragazzini che a dodici anni hanno fatto sesso per la loro prima volta tiene a precisare l'infettivologo Crapis è anche vero che, proporzionalmente parlando, aumenta la possibilità di trovarci a fare i conti con future mamme praticamente adolescenti. Ecco perché mi sto battendo affinché a scuola, già a partire dalle medie, in classe vengano promosse lezioni di educazione sessuale. E' sempre più importante, in un mondo che sta correndo a grande velocità, non lasciare nulla al caso. L'Azienda sanitaria, dal canto suo, sta facendo parecchia prevenzione in materia. Ma non basta. E' importante entrare nel cuore dei ragazzi, attirare la loro attenzione e indirizzarli, con argomenti stuzzicanti, verso comportamenti corretti». Oggi si stima, a livello nazionale, che il 42 per cento delle ragazze sotto i 25 anni non utilizzi alcun metodo contraccettivo durante la prima esperienza sessuale. La fascia d'età in cui è stato osservato un aumento delle gravidanze è quella fra i 14 e i 18 anni, anche se è difficile avere dati precisi sul fenomeno. Restare incinte da adolescenti non è quasi mai un'esperienza desiderata. Gli altrettanto giovani papà spesso fuggono, i genitori sono restii ad accettare la cosa, anche se poi nella maggior parte dei casi intervengono in aiuto. Le giovanissime di oggi arrivano a cambiare da 5 a 15 partner all'anno e utilizzano la contraccezione di emergenza in maniera impropria, al bisogno, cioè dopo aver avuto un rapporto a rischio. 8 ragazze su 10 non sono pienamente informate sulla funzione degli ormoni che regolano il ciclo mestruale e 7 su 10 non sanno quali siano i giorni fertili.
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