MOZIONE
PORDENONE Dopo le recenti dichiarazioni del neoministro Lorenzo Fontana, il Pd chiede all'amministrazione comunale di prendere posizione con iniziative di prevenzione dell'omotransfobia e illuminando la facciata della sede municipale con luci di colore arcobaleno in occasione della Giornata internazionale contro l'omo-bi-trans-fobia, che si celebra il 17 maggio e alla quale quest'anno il Comune di Pordenone non ha aderito. Lo fa con una mozione presentata nei giorni scorsi dal consigliere Fausto Tomasello. Sotto accusa, appunto, le dichiarazioni di Fontana, secondo le quali le famiglie arcobaleno non esistono. Dichiarazioni non condivisibili - si spiega nella mozione -, anche perché potenzialmente atte a giustificare, quando non a istigare, comportamenti intolleranti nei confronti di chiunque abbia un diverso orientamento sessuale. La città di Pordenone - continua il documento -, da sempre accogliente nei confronti di qualunque tipo di diversità, deve trasformare l'indignazione verso certe prese di posizione in azioni concrete, finalizzate a ottenere il riconoscimento dei diritti civili per tutti, a prescindere da orientamento sessuale o identità di genere, al fine di superare ogni discriminazione o pregiudizio nei confronti di gay, lesbiche e trans».
L.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Dopo le recenti dichiarazioni del neoministro Lorenzo Fontana, il Pd chiede all'amministrazione comunale di prendere posizione con iniziative di prevenzione dell'omotransfobia e illuminando la facciata della sede municipale con luci di colore arcobaleno in occasione della Giornata internazionale contro l'omo-bi-trans-fobia, che si celebra il 17 maggio e alla quale quest'anno il Comune di Pordenone non ha aderito. Lo fa con una mozione presentata nei giorni scorsi dal consigliere Fausto Tomasello. Sotto accusa, appunto, le dichiarazioni di Fontana, secondo le quali le famiglie arcobaleno non esistono. Dichiarazioni non condivisibili - si spiega nella mozione -, anche perché potenzialmente atte a giustificare, quando non a istigare, comportamenti intolleranti nei confronti di chiunque abbia un diverso orientamento sessuale. La città di Pordenone - continua il documento -, da sempre accogliente nei confronti di qualunque tipo di diversità, deve trasformare l'indignazione verso certe prese di posizione in azioni concrete, finalizzate a ottenere il riconoscimento dei diritti civili per tutti, a prescindere da orientamento sessuale o identità di genere, al fine di superare ogni discriminazione o pregiudizio nei confronti di gay, lesbiche e trans».
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