Electrolux, esuberi e straordinari Rinviato il confronto con l'azienda

Giovedì 21 Febbraio 2019
ACCORDO RINVIATO
PORDENONE Siamo alla vigilia di un importante confronto tra Electrolux e organizzazioni sindacali sul futuro assetto occupazione e produttivo dello stabilimento di Porcia. Nell'incontro di vertice di gruppo tra la direzione italiana della multinazionale e il sindacato Fim, Fiom e Uilm di qualche giorno fa l'azienda ha messo sul piatto l'opportunità dell'incentivo di centomila euro lordi per chi dovesse decidere di dimettersi. Con la proposta del maxi-bunus è stata contemporaneamente avanzata la richiesta di sei sabati di straordinario da utilizzare - nel caso in cui i volumi produttivo dovessero richiederlo - nella seconda parte dell'anno: solitamente da agosto in poi i volumi sono maggiori. Nello stesso vertice l'azienda ha anche comunicato la riduzione oraria a sei ore - già partita lunedì scorso - fino alla fine del mese di giugno.
LA DISCUSSIONE
L'intenzione dell'azienda era quella di portare a casa l'intesa sia sul bonus che sugli straordinari. Ma il sindacato - al tavolo del coordinamento nazioanale - ha chiesto tempo per poter discutere del calendario produttivo con i lavoratori in fabbrica. Per questo per la giornata di oggi sono state convocate le assemblee in fabbrica. Dalle quali uscira una linea - e un eventuale mandato dei lavoratori - di cui il sindacato terrà conto nel confronto con il vertice aziendale. Una prima questione posta da Fim, Fiom e Uilm è di metodo: si ricorderà alla direzione di gruppo che le materie legate al calendario produttivo e ai volumi sono di competenza delle Rsu e di eventuali trattative con la direzione di stabilimento. Avere portato il confronto al livello nazionale è dunque ritenuta una sorta di forzatura. Ma il sindacato intende anche affrontare il merito delle questioni poste dall'impresa. Sul fronte del maxi-bonus (l'azienda stima che circa 30 addetti possano cogliere l'opportunità e auto-licenziarsi entro marzo) la linea è quella di accogliere la proposta. «Cercare di ridurre gli esuberi nel modo meno traumatico possibile e senza licenziamenti ma su base volontaria è un interesse di tutti, sia dell'azienda che del sindacato», sostiene il sindacato. Quindi sì al bonus di centomila euro. Ma no a utilizzarlo come merce di scambio.
GLI STRAORDINARI
E qui c'è il tema della richiesta anticipata degli straordinari e della flessibilità oraria da utilizzare nell'ultimo quadrimestre dell'anno quando i livelli occupazionali potrebbero essere insufficienti per rispondere al picco produttivo. Il sindacato chiederà all'impresa di spostare più in avanti - cioé a quando ci sarà una maggiore visibilità sui volumi necessari - l'accordo sui sabati al lavoro. Come dire: inutile siglare a febbraio un accordo che servirà per settembre. Ma l'obiettivo dell'azienda è quello di avere la garanzia di poterli fare nel momento in cui ce ne sarà bisogno. In assemblea sarà poi discussa anche un'altra questione che il sindacato ritiene cruciale: si chiederà di ridurre il periodo di orario ridotto con la solidarietà da cinque a quattro mesi. Cioé fino a fine maggio anziché fino a fine giugno. Questo perché il sindacato ritiene opportuno - come già fatto in passato - salvare un tesoretto di due mesi di contratto di solidarietà da potere eventualmente utilizzare nel corso del 2019. Intanto, ieri a Bologna il coordinamento sindacale del gruppo si è riunito a Bologna: al centro dell'incontro il futuro rinnovo del contratto integrativo fermo da oltre dieci anni.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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