È scontro sulle case di riposo Il sindacato ora sfida il sindaco

Sabato 17 Marzo 2018
I PROGETTI
PORDENONE Fra il progetto del Comune si dismettere Casa serena e quello dell'Asp di riqualificarla, la Cgil si schiera a favore di quest'ultimo. La delibera del Consiglio di amministrazione di Casa serena - fa sapere Carla Franza, della segreteria provinciale, anche a nome di Spi e Fp - raccoglie quelle che sono le richieste sindacali, che avremmo voluto presentare al sindaco Alessandro Ciriani se avesse accettato di incontrarci, come più e più volte abbiamo chiesto fin dal suo insediamento nella primavera del 2016.
CASA SERENA
Quando - alla fine del 2015, il Consiglio comunale decise la confluenza di Casa serena nell'Asp Umberto I - ricordano le sigle sindacali - calcolando a regime un risparmio di circa un milione di euro l'anno, si impegnò a corrispondere un importo annuale decrescente e a farsi totalmente carico dei costi di ristrutturazione, per adeguare ai nuovi standard abitativi previsti dalla normativa regionale e per ridurre i consumi energetici. Ora, nonostante l'assegnazione di un finanziamento regionale ad hoc di 1,5 milioni, che andrebbe perduto se entro giugno non verrà presentato il piano di efficientamento energetico, il Comune perde ancora tempo. L'idea dell'amministrazione è quella di avviare la realizzazione di una nuova struttura per anziani.
LE IPOTESI
Due, invece, le ipotesi dell'Asp. La prima prevede la costruzione di una nuova struttura da 120 posti letto per accogliere persone affette da demenza. La nuova realtà andrebbe ad affiancarsi a una ristrutturazione del Centro sociale di Torre, dove verrebbe realizzata una piccola struttura comunitaria per persone parzialmente autosufficienti al primo piano e persone autosufficienti in mini alloggi al piano terra e con la presenza di servizi comunitari, e la ristrutturazione del corpo centrale di Casa serena, per accogliere complessivamente 120 anziani. In alternativa, Casa serena potrebbe essere ristrutturata completamente, ricavandovi 226 posti e un nuovo Nucleo protetto Alzheimer, cui affiancare la riqualificazione del Centro sociale di Torre. Per la Cgil, la proposta presentata dall'Asp cerca di ovviare all'inerzia dell'amministrazione: conferma la gestione pubblica consentendo di mantenere e di migliorare gli standard dei servizi e di contenere le rette perché, diversamente dai privati, non deve distribuire utili agli azionisti ma ha l'obbligo di reinvestire le economie di gestione. E' quindi evidente che pubblico e privato non sono certo la stessa cosa. La proposta conferma e incrementa i posti letto, attivando anche i 13 autorizzati ma non attivati finora, con l'ampliamento del parcheggio e degli spazi verdi interni, rendendo inoltre produttivo il Centro anziani di Torre con un altro investimento da 1,5 milioni. In sostanza si tratterebbe di due interventi: da un lato 6,5 milioni, a carico del Comune, per rinnovare Casa Serena, con la riduzione a 120 dei posti letto, dall'altro la costruzione, in un altro sito messo a disposizione dal Comune, di una nuova struttura da 120 posti letto.
LA GESTIONE
La gestione di entrambe le strutture costerà molto meno grazie al significativo efficientamento energetico. Rispetto al piano del 2015, i cui oneri erano a totale carico del Comune-proprietario - è la conclusione -, la proposta dell'Asp affronta i problemi ambientali e strutturali di Casa serena. Il peso per l'amministrazione comunale risulta pertanto inferiore alle economie previste al momento della confluenza di Casa serena nell'Asp Umberto I°. Essendo questi i conti, a nostro parere, il Comune dovrebbe farsi carico almeno di una parte dell'aumento delle rette che la proposta dell'Asp prevede a partire dal 2019.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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