E non è mancata la scaramuccia

Sabato 25 Marzo 2017
E non è mancata la scaramuccia
Crollano le nascite, il vescovo Giuseppe Pellegrini chiama a raccolta sindaci e amministratori pubblici per compiere una riflessione profonda, ma pochissimi si presentano. È rimasto mezzo vuoto, ieri sera, l'auditorium della Casa Madonna Pellegrina che ha ospitato l'incontro dedicato al tema della vita. La serata costituiva la seconda tappa di un cammino voluto dalla Curia per favorire il dialogo sull'importanza della famiglia per la vita della società e della chiesa. Evidentemente l'appuntamento natalizio aveva raccolto maggiori presenze, se si è pensato di organizzarne un altro «raccogliendo alcune sollecitazioni provenienti anche da parte vostra», come ha precisato il vescovo nella lettera di invito spedita a fine febbraio. E invece niente: assenze tutte giustificate, come il vescovo Pellegrini, affiancato dal vicario Orioldo Marson, ha tenuto a precisare, «probabilmente per la concomitanza con un convegno sull'acqua». Fatto sta che la sala è rimasta semivuota: neanche dieci su cinquanta i Comuni che hanno accolto l'invito.
All'appello del vescovo («Fatevi cantori della vita») che prendeva spunto dalla Sequenza Pasquale, hanno quindi risposto rappresentanze dei vertici delle forze dell'ordine e delle forze armate, i consiglieri regionali Valter Santarossa e Chiara Da Giau; i rappresentanti di due associazioni di categoria (Unione Artigiani con il presidente Silvano Pascolo e Coldiretti con il presidente Cesare Bertoia). Su 50 invitati erano presenti i sindaci dei Comuni di Zoppola, San Quirino, Tramonti di Sopra, Prata di Pordenone; il vicesindaco di Pordenone Eligio Grizzo; consiglieri, assessori o delegati dei Comuni di Aviano, Porcia, Andreis e pochissimi altri. Curiosità: il Comune più rappresentato è stato quello di San Quirino con sindaco, due assessori, un consigliere. Nonostante le scarse presenze, in molti hanno raccolto l'appello lanciato dal vescovo di «creare azioni sociali vere, perché una politica per la famiglia vera e propria non c'è mai stata» affinché si «realizzino le condizioni più favorevoli alla vita». Non è mancata la scaramuccia politica che, complice il buonismo prepasquale, si è subito spenta con il consigliere Valter Santarossa che sosteneva ci fossero i soldi per una politica della famiglia più adeguata («Sì è vero, la crisi pesa, ma si sono pur trovati per ristrutturare il campanile») e più in là Chiara Da Giau, buttando gli occhi al cielo, riportava il confronto sul piano religioso («La Pasqua è un momento di passaggio con il quale i discepoli hanno perso una guida ma hanno continuato a sentirla presente portando avanti il suo messaggio»).
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