DROGA
PORDENONE È stato convalidato l'arresto del diciottenne di Sacile sorpreso dalla Squadra Volante a spacciare marijuana nel parco Querini e che nel garage di casa aveva nascosto 179 grammi. Il ragazzo, che frequenta un liceo di Pordenone ed è difeso dall'avvocato Paolo Luisa Vissat, ha risposto alle domande del gip Eugenio Pergola. Il suo racconto ha aperto uno squarcio molto preoccupante sul consumo di droghe leggere tra gli studenti e sulla mancata percezione da parte dei ragazzi delle conseguenze derivanti dall'attività di spaccio, considerata soltanto un modo per avere più soldi a disposizione, e dal consumo dello stupefacente. Al 18enne si contesta l'aggravante dell'aver ceduto la marijuana anche a minorenni. Era agli arresti domiciliari da sabato sera su disposizione del pm Pier Umberto Vallerin. Ieri il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare dell'obbligo di dimora a Sacile. Potrà uscire di casa soltanto per andare a scuola. Con il provvedimento il giudice vuole essere certo che il ragazzo non abbia contatti con chi gli riforniva lo stupefacente e che lui, a sua volta, rivendeva a prezzi più alti.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE È stato convalidato l'arresto del diciottenne di Sacile sorpreso dalla Squadra Volante a spacciare marijuana nel parco Querini e che nel garage di casa aveva nascosto 179 grammi. Il ragazzo, che frequenta un liceo di Pordenone ed è difeso dall'avvocato Paolo Luisa Vissat, ha risposto alle domande del gip Eugenio Pergola. Il suo racconto ha aperto uno squarcio molto preoccupante sul consumo di droghe leggere tra gli studenti e sulla mancata percezione da parte dei ragazzi delle conseguenze derivanti dall'attività di spaccio, considerata soltanto un modo per avere più soldi a disposizione, e dal consumo dello stupefacente. Al 18enne si contesta l'aggravante dell'aver ceduto la marijuana anche a minorenni. Era agli arresti domiciliari da sabato sera su disposizione del pm Pier Umberto Vallerin. Ieri il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare dell'obbligo di dimora a Sacile. Potrà uscire di casa soltanto per andare a scuola. Con il provvedimento il giudice vuole essere certo che il ragazzo non abbia contatti con chi gli riforniva lo stupefacente e che lui, a sua volta, rivendeva a prezzi più alti.
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