IL RINVENIMENTO
PORDENONE Potrebbe essere il corpo di Ursula Battaglia, la 35enne di Pordenone, disoccupata, della quale non si avevano più notizie da due giorni, quello che la squadra speleo-fluviale del Comando provinciale dei vigili del fuoco ha rinvenuto, ieri pomeriggio, senza vita sulla sponde del Noncello. Resta il fatto che però ancora ieri non c'era stato un riconoscimento ufficiale. La salma è riaffiorata attorno alle 14, nella zona della Fiera, dopo che le ricerche dei pompieri si erano concentrate soprattutto lungo il fiume. Il corpo era stato avvistato dall'elicottero dei vigili del fuoco decollato da Venezia. È immediatamente scattata la macchina dei soccorsi ma la donna non dava segni di vita. I pompieri, che hanno raggiunto la zona da via Dogana vecchia facendosi largo tra la fitta vegetazione, hanno recuperato la salma sulla quale è stato disposto l'esame autoptico. La morte potrebbe essere avvenuta per annegamento. Si tratta, tuttavia, solo di un'ipotesi: Ursula Battaglia - solo oggi, però, è previsto il riconoscimento - secondo la denuncia presentata mercoledì mattina in Questura dal padre, si era allontanata da casa senza portare con sé il suo mazzo di chiavi. Al momento della scomparsa, avvenuta martedì, indossava un giubbotto imbottito, dei pantaloni in stoffa, un pullover di lana, delle scarpe da ginnastica e aveva con sé una grande borsa sportiva. Il padre ha riferito che la figlia era solita passeggiare lungo il Noncello: un luogo che la faceva rilassare. Non è da escludere, tuttavia, che la donna (se sarà confermata la sua identità) possa essere caduta accidentalmente nelle gelide acque del fiume per poi essere trascinata dalla corrente sino alla zona Fiera. Ma c'è un particolare che inquieta parecchio la famiglia: Ursula, come ha fatto sapere un amico di famiglia, era stata vista per l'ultima volta mercoledì sera, al parco Galvani. Poi la scomparsa. Sulla vicenda indaga la polizia di stato.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Potrebbe essere il corpo di Ursula Battaglia, la 35enne di Pordenone, disoccupata, della quale non si avevano più notizie da due giorni, quello che la squadra speleo-fluviale del Comando provinciale dei vigili del fuoco ha rinvenuto, ieri pomeriggio, senza vita sulla sponde del Noncello. Resta il fatto che però ancora ieri non c'era stato un riconoscimento ufficiale. La salma è riaffiorata attorno alle 14, nella zona della Fiera, dopo che le ricerche dei pompieri si erano concentrate soprattutto lungo il fiume. Il corpo era stato avvistato dall'elicottero dei vigili del fuoco decollato da Venezia. È immediatamente scattata la macchina dei soccorsi ma la donna non dava segni di vita. I pompieri, che hanno raggiunto la zona da via Dogana vecchia facendosi largo tra la fitta vegetazione, hanno recuperato la salma sulla quale è stato disposto l'esame autoptico. La morte potrebbe essere avvenuta per annegamento. Si tratta, tuttavia, solo di un'ipotesi: Ursula Battaglia - solo oggi, però, è previsto il riconoscimento - secondo la denuncia presentata mercoledì mattina in Questura dal padre, si era allontanata da casa senza portare con sé il suo mazzo di chiavi. Al momento della scomparsa, avvenuta martedì, indossava un giubbotto imbottito, dei pantaloni in stoffa, un pullover di lana, delle scarpe da ginnastica e aveva con sé una grande borsa sportiva. Il padre ha riferito che la figlia era solita passeggiare lungo il Noncello: un luogo che la faceva rilassare. Non è da escludere, tuttavia, che la donna (se sarà confermata la sua identità) possa essere caduta accidentalmente nelle gelide acque del fiume per poi essere trascinata dalla corrente sino alla zona Fiera. Ma c'è un particolare che inquieta parecchio la famiglia: Ursula, come ha fatto sapere un amico di famiglia, era stata vista per l'ultima volta mercoledì sera, al parco Galvani. Poi la scomparsa. Sulla vicenda indaga la polizia di stato.
Alberto Comisso
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